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TREVISO - C’è anche un Eurofigther e un’aliquota di personale del 51° Stormo di Istrana a presidiare lo spazio aereo della Romania e degli stati baltici, proprio al confine con l’Ucraina in uno degli scenari attualmente più caldi del pianeta. Mezzi, piloti e tecnici di Istrana fanno parte del contingente dell’Aeronautica schierato nella base di Costanza, nell’est del paese, con 4 caccia Efa proprio a poca distanza dai territori dove russi e ucraini si stanno fronteggiando. Fanno parte della Task Force Air “Black Storm” si trovano in una zona dove la tensione è altissima. Gli aerei italiani, assieme a quelli di altri paesi Nato, sono chiamati a garantire l’inviolabilità dello spazio aereo dell’Unione Europea e della Nato. E da quando la crisi che rischia di sfociare in una vera guerra è scoppiata, sempre più spesso i caccia russi si avvicinano a questi confini quasi a voler saggiare i tempi di reazione degli alleati europei. E ogni volta che un velivolo non identificato si avvicina, i caccia italiani, compreso quello proveniente da Istrana, si alzano in volo per controllare. Negli ultimi due mesi episodi del genere si sono ripetuti per 14 volte.
LO SCENARIO
Il dispiegamento dell’Aeronautica Militare non è dovuto alla crisi in corso, ma rientra in un’operazione di “Air Policing” avviata nel 2019 e che mira a garantire la sicurezza aerea a quei paesi dell’Est vicini all’alleanza atlantica ma che non possiedono aerei e mezzi adatti.
LA STORIA
Il 51° è comunque abituato a operare all’estero. I suoi aerei, sia Eurofighter che gli storici Amx, sono stati utilizzati in diverse situazioni. Dal 1990 in poi è uno dei reparti dell’arma Azzurra più schierati all’estero. Ha preso parte a tutte le missioni a cui l’Italia ha aderito: dal Kosovo, alla Libia, fino alle operazioni in Afghanistan dove i piloti trevigiani si sono distinti in molte azioni a sostegno sia delle truppe a terra. Adesso, loro malgrado, si ritrovano sul fronte caldo della nuova emergenza europea.
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Il Gazzettino