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VENEZIA - Telo mare su cui stendersi e costume indosso per un'abbronzatura estiva garantita. Nulla di strano, se non fosse che la coppia di turisti in questione - un uomo e una donna, entrambi sulla trentina - sabato scorso non ha scelto come location la sabbia della spiaggia del Lido, ma il centro storico veneziano.
A giudicare dallo scatto fotografico che li ha immortalati, nessun imbarazzo nei due, appartatisi ai piedi del ponte di San Francesco, nel sestiere di Castello, abbandonando indumenti e calzature per qualche istante. Giusto il tempo di ricaricare le energie in una calda giornata di sole, in barba ai comportamenti non consentiti dal Comune tra le calli e i campi della città d'acqua. Fra questi, non soltanto il divieto di circolazione a torso nudo o in costume da bagno (la sanzione prevista ammonta infatti a 250 euro), ma anche di campeggio e bivacco, nonché di utilizzo della bicicletta, anche se condotta a mano.
Come ogni estate cafona veneziana che si rispetti, qualche trasgressore più o meno consapevole della campagna di sensibilizzazione #EnjoyRespectVenezia, pensata per orientare i visitatori verso l'adozione di atteggiamenti responsabili e rispettosi della città e dei suoi abitanti non è certo mancato nemmeno in queste giornate ferragostane.
Come nel caso di un giovane uomo a bordo di un monopattino elettrico, avvistato da un passante domenica scorsa a pochi passi dal ponte delle Guglie, in fondamenta Venier. Atteggiamento disinvolto, l'uomo ha percorso la via su due ruote, destreggiandosi fra i passanti intenti ad osservarlo con una certa curiosità.
Ciò che in altri contesti può apparire la normalità, in una realtà tanto particolare e complessa come Venezia si trasforma in un comportamento non accettabile.
Il Gazzettino