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PADOVA - Dopo il 2020, annus horribilis della pandemia che ha messo in ginocchio il settore turistico, e dopo i primi mesi del 2021 ancora piagati dal Covid, l’estate e l’autunno sembravano poter imprimere finalmente un segnale di ripresa al comparto degli hotel padovani.
Il mese di luglio era partito bene, con un 45,5% di camere prenotate in città e una media del 50-55% nella zona termale. Numeri ancora lontani da quelli degli anni scorsi (con una media annua provinciale di 1,8 milioni di arrivi e 5,4 milioni di presenze tra 2017 e 2019) ma che avevano lasciato sperare in un agosto e un settembre in cui tirare un sospiro di sollievo, nonostante questi mesi siano considerati stagione medio-bassa sia per il capoluogo che per le Terme Euganee.
A complicare non poco le cose ha però pensato il Green Pass che, a causa dell’incertezza normativa tra l’annuncio e l’effettiva applicazione, sta generando una pioggia di chiamate da parte dei clienti alle strutture e le prime cancellazioni.
L’ESTATE
Questo luglio si può considerare uno spartiacque per il turismo padovano. Nella città del Santo sono state occupate in media il 45,5% delle stanze d’albergo, con aumenti del 55% nei weekend e fino al 60% nella settimana dal 19 al 25 (dati Osservatorio H-Benchmark su un campione di 12 strutture e 850 stanze, ndr). Per lo stesso campione, nel 2020 la media era di meno del 20% e nel 2019 era del 71%. Alle terme invece nei fine settimana si è arrivati a un 75% di camere occupate e al 35-40% nei giorni feriali.
Numeri che hanno fatto sperare in una serie di conferme per i prossimi mesi, viste le prenotazioni che sono già arrivate.
L’EVOLUZIONE
Dopo diciotto mesi difficilissimi per l’intero settore in cui tutte le strutture, dagli hotel di lusso alle pensioni e bed&breakfast, hanno sofferto per sopravvivere, erano dunque molte le speranze di una ripresa in qualche modo definitiva dopo l’estate 2021. A gettare però nuovo scompiglio dopo la lunga sequenza di decreti, norme e chiusure è stata la notizia dell’introduzione del Green Pass dal 6 agosto. Tra gli effetti più immediati e tangibili sul comparto turistico c’è stata la tempesta di telefonate ed e-mail agli alberghi da parte dei clienti alla disperata ricerca di delucidazioni e informazioni. Molti avevano l’intenzione di prenotare un soggiorno nei prossimi mesi, molti altri lo avevano invece già fatto. E le disdette sono state inevitabili.
Per il momento le percentuali sono contenute, ma va sottolineato che un numero elevato di prenotazioni vengono oggi effettuate attraverso motori di ricerca e piattaforme web che offrono cancellazioni gratuite e non richiedono caparre e che dunque non sempre figurano nelle statistiche. Inoltre a dominare adesso sono le prenotazioni “last minute”, effettuate solo pochi giorni prima della vacanza e perciò difficili da prevedere.
Di fatto sia alle Terme che a Padova i soggiorni cancellati si attestano sul 5%, soprattutto per inizio settembre e in questi ultimi giorni di luglio dopo l’annuncio del Green Pass obbligatorio.
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Il Gazzettino