Bivacchi di sentatetto e turisti, raffica di multe, ma aumenta il numero di chi dorme nelle calli

BIVACCHI Coppia di turisti in campo San Zan Degolà
VENEZIA Con il caldo torrido di queste notti sono aumentati i casi di persone che dormono all’aria aperta a Venezia, tenendo come tetto le stelle e come giaciglio un sacco a...

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VENEZIA Con il caldo torrido di queste notti sono aumentati i casi di persone che dormono all’aria aperta a Venezia, tenendo come tetto le stelle e come giaciglio un sacco a pelo (ma leggero) appoggiato sui masegni. In redazione continuano ad arrivare dai residenti immagini di situazioni che da una parte raccontano di un turismo incomprensibile, dati i prezzi correnti di alberghi e appartamenti (calati in media del 50 per cento in un mese che non è mai alta stagione a Venezia) e dall’altra sono espressioni di episodi di disagio sociale con un aumento abbastanza tangibile di senzatetto.


Ragazzi tedeschi sdraiati con zaini e sacchi a pelo in ​Campo dei Tolentini

MULTE E DASPO
Negli ultimi giorni, la Polizia locale ha registrato anch’essa un aumento di segnalazioni e domenica gli agenti del Servizio Pronto impiego sono intervenuti in Campo dei Tolentini dove cinque turisti, di cui uno di nazionalità svizzera e 4 tedeschi, di età compresa tra i 18 e i 26 anni, bivaccavano sdraiati a terra con i borsoni da viaggio, i sacchi a pelo arrotolati e utilizzati come cuscini. I ragazzi, che pare fossero stati avvertiti dei divieti vigenti in città, sono stati sanzionati con 200 euro di multa e l’ordine di allontanamento. Una multa di 302 euro e il Daspo urbano hanno invece colpito lunedì alle 21.30 due uomini, un italiano di 50 anni e un ungherese di 48 anni. I due erano ubriachi, sdraiati in campo Santa Fosca, accanto al monumento di Paolo Sarpi.
Per il resto, fioccano le segnalazioni dei lettori: una coppia in campo San Zan Degolà, davanti a un prestigioso appartamento solitamente affittato a turisti, in riva de Biasio, ultimamente presa di mira da clochard arrivati di recente in laguna e addirittura davanti all’ormai ex sede della polizia locale di palazzo Poerio Papadopoli, negli omonimi giardini.
L’ASSESSORE
«Parlare di numeri importanti non me la sento - commenta l’assessore alla Sicurezza, Giorgio D’Este - ma è un fenomeno che va controllato e su cui va fatta attività anche di carattere preventivo. La città storica è una realtà molto articolata e non sempre è facile da coprire. Comunque i servizi ci sono. Poi, bisogna dire che la stagione si presta a queste cose e che questi numeri oggi emergano un po’ di più ci sta. Non è vero invece - prosegue - che si parla di disadattati, perché spesso sono persone violente che vivono di espedienti e in modo un po’ “libero”. Noi stiamo cercando di fare in modo che la città venga rispettata, contrastando il fenomeno più che i soggetti. A volte si crea la situazione che si crea all’ultimo minuto ed è difficile da contrastare se qualcuno si mette a dormire all’una di notte».
Poi una tiratina d’orecchi a chi invece di segnalare preferisce postare sui social scaricando tutta l’indignazione, ma senza sortire alcun effetto.

« Agiamo spesso su segnalazioni dei cittadini - conclude l’assessore alla Sicurezza - ma vedo che spesso c’è la fretta di mettere le foto sui social invece di chiamare la sala operativa. La raccomandazione è invece quella di riferirsi a una centrale operativa che lavora h24. A volte non c’è la pattuglia immediatamente disponibile perché abbiamo molteplici attività e c’è anche la terraferma e ci sono le isole. Quello che io vedo, però mi rende soddisfatto perché i nostri agenti stanno dando una buona risposta a tutti i problemi. Se aumenta la collaborazione con i cittadini - conclude - si potrà fare ancora di più. Noi comunque continueremo ad essere tutti in strada e tra i cittadini fino all’ultimo giorno del mandato».
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Il Gazzettino