Bagno a San Marco, il gondoliere: «Loro nuotavano, moglie e figlia ridevano come matte»

VENEZIA - «Quell'uomo, assieme a quello che probabilmente era il figlio, si è tuffato e nuotava allegramente in Bacino San Marco, mentre la moglie e l'altra...

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VENEZIA - «Quell'uomo, assieme a quello che probabilmente era il figlio, si è tuffato e nuotava allegramente in Bacino San Marco, mentre la moglie e l'altra figlia, sulla riva ridevano come matte... Veramente, non pensavo si potesse arrivare a tanto. E sì che noi gondolieri ne vediamo tante...».

 

VIDEO VIRALE
Alessandro, grazie al web, è diventato una star. Il video che ha girato dalla sua gondola, mentre in francese fa la ramanzina ai due turisti a torso nudo immersi in acqua, ha fatto il giro dei social e del mondo.
«E pensare che se fosse stato per me - racconta - quel video non l'avrei pubblicato. Ho girato quelle immagini d'istinto, non per me, ma per tutti. Anche i turisti che erano sulla mia gondola erano allibiti. Credo che i gondolieri  debbano essere i primi custodi di Venezia. Ci dipingono come donnaioli, drogati, alcolisti. Per la stragrande maggioranza però siamo professionisti che amano Venezia, una città che ci offre lavoro ma che ci ha anche visti da secoli i suoi più antichi figli e difensori». 

Lui, detto Bava (che in veneziano sta a significare fortuna), non cerca pubblicità, non vuole cognome e foto. Gli basta sapere che il suo video, intitolato Rispettate Venezia, la spiaggia è al Lido, sta diventando il simbolo di come i veneziani reagiscono ai vari episodi di degrado che hanno per protagonisti i turisti. E stavolta non si è trattato di scalmanati adolescenti, ma di una famiglia che, in teoria, dovrebbe essere più attenta sul piano del decoro. Quelle immagini hannoa fatto un giro complesso, prima di approdare su Youtube e sui social. Alessandro non voleva pubblicarlo ma lo ha passato al fratello, che lavora in Actv. Il fratello lo ha fatto visionare ai colleghi, fino a quando qualcuno l'ha postato su Facebook, precisamente sul social Via il gabbiotto dal campanile, che spesso raccoglie e diffonde i comportamenti scorretti delle orde di turisti, protagonisti di episodi irrispettosi verso la città. 

SENTINELLE
«Ce ne sono tanti a San Marco - aggiunge Alessandro - E noi gondolieri facciamo il possibile per farci sentinelle. Devo dire che anche altri lavorano per il decoro della città: Pochi giorni fa ho visto un agente di polizia municipale che girava incessantemente per le rive, facendo alzare i turisti. Questo per ore e sotto il sole. Ho lasciato la gondola per andargli incontro a stringergli la mano, come vorrei fare con tutti i veneziani che abbiano cura della loro città e che non vogliono una Disneyland». Già, le rive: dal Todaro fino a San Zaccaria, spesso appaiono colme di turisti con i piedi a mollo. 

BIVACCHI IN RIVA

I gondolieri sono concordi: «Ormai è vizio e moda - si lamentano e denunciano i pope - I turisti comprano i cibi da asporto, i take away, e poi vengono a consumarli seduti sulle rive, con i piedi scalzi che aspettano la frescura delle onde. Dovrebbe esserci un incessante controllo: ogni tanto noi li facciamo alzare, spiegando che così non si fa, ma non si può essere sempre presenti. Lasciano anche cartacce e bottiglie e questo è davvero insopportabile». Restano a testimonianza le memorabili le frasi di Alessandro rivolte al bagnante francese: «Buongiorno signore, lo sa che è in Piazza San Marco a Venezia? Il cuore della città, la parte più bella storica e importante. Cosa sta facendo? Fa caldo per tutti». I francesi, padre e figlio, appaiono imbarazzati e lentamente escono dall'acqua. «Vive la France!», urla al loro indirizzo Alessandro. Un saluto ironico a quelle figure che si rivestono in fretta e si allontanano. Purtroppo, stavolta, senza multe o sanzioni.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino