Turista francese scompare in Tofana, allarme degli amici: era tornato a casa

rifugio Dibona
CORTINA - L'hanno cercato nella notte di mercoledì e poi di nuovo, al mattino di ieri, decine di uomini, con diversi mezzi, ma a vuoto, perché Patrick si era...

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CORTINA - L'hanno cercato nella notte di mercoledì e poi di nuovo, al mattino di ieri, decine di uomini, con diversi mezzi, ma a vuoto, perché Patrick si era semplicemente allontanato, senza avvisare i compagni di escursione. La vasta operazione di soccorso, che ha coinvolto forze istituzionali e volontari, è stata fermata ieri, quando le indagini delle forze dell'ordine di Cortina hanno permesso di appurare che l'escursionista francese, in vacanza sulle Dolomiti, aveva semplicemente deciso di rientrare in maniera autonoma. Da un uomo di 56 anni, non più un ragazzino, ci si sarebbe aspettati un comportamento diverso, più responsabile. L'allarme era scattato nel tardo pomeriggio di mercoledì, quando Patrick non si era presentato al rifugio Dibona, sotto la Tofana, come concordato con i compagni di gita.


La comitiva aveva pernottato al rifugio Scoiattoli, alle Cinque Torri, poi si era divisa, con due destinazioni differenti: una parte si era incamminata direttamente verso il rifugio Dibona, con un percorso più breve, l'altro gruppo aveva scelto di percorrere il lungo giro verso l'Averau, passo e forcella Giau, Mondeval, forcella Ambrizzola, Croda da Lago. Raggiunto il rifugio Palmieri, sulle rive del lago, alle 11.30, Patrick aveva deciso di non fermarsi per il pranzo, come gli altri, ma di proseguire la camminata, rimanendo d'accordo di riunirsi più tardi al resto della comitiva al Dibona, dove però non è mai arrivato. Lanciato l'allarme, squadre del Soccorso alpino civile Cnsas e del Sagf della Finanza di Cortina, assieme ai Vigili del fuoco, hanno perlustrato in jeep e a piedi i sentieri della zona, contattando rifugi, ristoranti e taxi, senza rinvenire traccia dell'uomo. Ieri mattina alle 6.30 altre forze si sono unite alla ricerca, compreso il Soccorso alpino di San Vito di Cadore, dato che l'uomo potrebbe aver optato per un giro sui Lastoi de Formin, e un'unità cinofila molecolare è partita dall'ultimo punto dove era stato con certezza ritratto in una foto, alla Croda da Lago.


Ieri la soluzione del mistero: a seguito della segnalazione di una persona del bar della stazione degli autobus di Cortina, che aveva riconosciuto l'uomo, sono state visionate le immagini delle telecamere di sicurezza della zona, che l'hanno ripreso: mostrate ai suoi connazionali, ogni dubbio sulla sua identità è stato fugato. Inoltre i carabinieri hanno appurato che la sua macchina, lasciata a Bolzano alla partenza del giro a piedi, non si trova più al parcheggio. L'allarme è quindi rientrato e sono state sospese le ricerche. 
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Il Gazzettino