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VENEZIA Turismo e Covid, gli operatori economici del Veneto provano a risollevarsi dopo che il settore è stato messo in ginocchio dall'emergenza sanitaria ricominciando a fare promozione. È successo ieri a Longarone con Dolomiti Show, la fiera della montagna che ha ospitato anche una sezione in presenza del tradizionale Buy Veneto, svoltosi la scorsa settimana in streaming. I segnali sono incoraggianti: a Buy Veneto ha partecipato l'85% degli iscritti, potenziali acquirenti che da Australia, Canada, Cina, ovviamente Europa hanno acquisito informazioni sulle offerte turistiche venete. E ieri, per la montagna, è stato manifestato interesse anche i prodotti gastronomici e gli sport estremi. Ma l'incognita è sempre legata all'aspetto sanitario, tanto che si cerca di capire quali saranno le disposizioni del Governo centrale per gli impianti di risalita in vista dell'imminente stagione sciistica.
I NUMERI I dati del turismo veneto, del resto, sono drammatici, almeno per quanto riguarda i primi sette mesi dell'anno. Che poi sono gli unici dati ufficiali disponibili perché il report di agosto (con l'unica eccezione della provincia di Treviso) e quello di settembre non sono stati ancora caricati.
GLI STRANIERI Nei primi 7 mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, gli stranieri sono diminuiti di circa l'80%, mentre le presenze italiane sono calate di circa un terzo (-36,8%). La principale provenienza estera è rimasta la Germania, seguita dall'Austria. Mentre il terzo e quarto posto che l'anno scorso erano occupati da Regno Unito e Stati Uniti, stavolta sono andati a Svizzera e Paesi Bassi. Nel mese di luglio gli stranieri sono stati ancora pochi ( circa 574mila) contro gli oltre 2 milioni di luglio 2019 (-72,4%). Da evidenziare un segno più, per gli arrivi di italiani nel mese di luglio (+3,2%), dovuto alle vacanze di prossimità effettuate dai veneti stessi (+25,5% di arrivi e +6,3% di presenze) e da trentini/altoatesini (+48,7% arrivi e +18% presenze). Sono cresciuti nel numero anche i lombardi (+13,2%) ed i friulani (+2,2%). Gli italiani, che a luglio dell'anno scorso rappresentavano solo il 27% dei turisti, quest'anno sono arrivati a quota 58%. Veneti un quarto dei turisti pernottanti.
I COMPRENSORI Sempre considerando il periodo gennaio-luglio 2020, il settore balneare ha registrato un calo del 60,2% negli arrivi e del 64,7% nelle presenze); le città d'arte -73,4% arrivi (-67,4% presenze); il lago - 72,5% (-76,7%); la montagna -37,4% (-27,9%); le terme -65,4% (-71,5%). Per quanto riguarda l'offerta alberghiera, gli hotel aperti a luglio 2020 sono stati l'88,6% (contro il 97,1% di luglio 2019) e l'occupazione delle camere è salita al 36,2% (a giugno era del 17,5%), comunque dimezzata rispetto a quella di luglio 2019.
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