Turisti in calo al mare e alle terme, meglio sui monti. La soluzione? «Defiscalizzazione»

Turisti in calo al mare e alle terme, meglio sui monti. La soluzione? «Defiscalizzazione»
Niente allarmismi, semmai ci si rimbocchi le maniche e si lavori tutti per promuovere il turismo veneto. Lo dice l'assessore regionale Federico Caner in risposta al grido...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Niente allarmismi, semmai ci si rimbocchi le maniche e si lavori tutti per promuovere il turismo veneto. Lo dice l'assessore regionale Federico Caner in risposta al grido d'allarme lancio dal presidente di Confturismo Marco Michielli. Caner confuta i dati: è vero che c'è un calo di visitatori, soprattutto nelle località balneari, ma siamo ben distanti dal meno 3% lamentato dagli operatori. Su un punto, però, Caner dà ragione a Michielli: «Con il costo del lavoro che abbiamo in Italia non possiamo competere con la concorrenza del Mar Rosso o della Turchia, dove puoi farti una settimana di vacanza in un albergo a quattro stelle a 700 euro volo compreso. È necessario che il Governo si attivi sul fronte della defiscalizzazione». Dopodiché lancia un richiamo agli imprenditori: «Ci sono  operatori che investono, ma ce ne sono anche tanti che per la promozione non tirano fuori un centesimo».

I DATILe stime fornite da Caner danno un calo medio a livello veneto per quanto riguarda le presenze: meno 0,2 per cento. Sul fronte degli arrivi, invece, c'è un aumento: più 1 per cento. Vuol dire che i turisti arrivano, ma si fermano meno. Il campanello d'allarme c'è, probabilmente fisiologico dopo quattro anni consecutivi di crescita, ma comunque il segnale che il turismo, prima industria del Veneto, deve fare i conti con la situazione interna e con la concorrenza. Dopodiché le stime variano da zona a zona. Dice Caner: «La montagna sta andando particolarmente bene: arrivi +6,2%, presenze +4,3%. Va meno bene il mare: arrivo +0,1%, presenze -1%. In aumento le città d'arte: arrivi +1,7%, presenze +0,7%. Male il lago: arrivi -0,5%, presenze -0,4%. E peggio ancora le terme: arrivi -1,1%, presenze -2,6%».
I FONDI«Bisogna fare sistema», ha detto al Gazzettino il presidente di Confturismo Michielli, invitando la Regione a non dare finanziamenti a chi non fa promozione assieme agli altri. «Michielli ha ragione, ma noi lo stiamo già facendo - dice Caner - I finanziamenti li diamo solo a chi si muove in rete». L'assessore veneto al Turismo racconta di aver già avuto un incontro con i colleghi del Trentino Alto Adige e della Lombardia per concordare un accordo triennale per promuovere insieme il lago di Garda. Non solo: alle Ogd, le Organizzazioni di gestione della destinazione, verranno dati contributi solo a fronte della presentazione di precisi progetti che mettano assieme pubblico e privato. 
Il punto, come peraltro già sottolineato da Michielli, è che sono finiti i tempi delle vacche grasse: quando assessore al Turismo era Luca Zaia, tredici anni fa, i fondi regionali a disposizione ammontavano a 44 milioni all'anno, adesso si è a meno di un decimo, 3,4 milioni, anche se buona parte del lavoro si fa con i fondi europei. È per questo, dice Caner, che i contributi devono essere mirati: «Prendiamo le terme, il settore che quest'anno registra il calo più vistoso. Perché Abano, Montegrotto non mi presentano un progetto? Ce l'hanno un'idea? Si presentino tutti assieme e valutiamo».

IL MONITOAi privati Caner chiede collaborazione. Non solo nella progettualità, anche negli investimenti. «Prendiamo il lago di Garda: gli operatori non tirano fuori una lira per la promozione. C'è una mancanza di cultura dell'accoglienza tipica anche di altre città, in primis Venezia, dove si pensa che i turisti andranno sempre e comunque, a prescindere da tutto». Ma un richiamo l'assessore regionale al Turismo lo rivolge anche ai sindaci: «Non devono pensare di fare promozione da soli. E sbaglia chi utilizza la tassa di soggiorno per sistemarsi il bilancio anziché investire quei soldi per l'arredo urbano, per sistemare il paese, per migliorare l'accoglienza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino