VENEZIA - A pesca di "moeche" in Laguna sul bragozzo "La rosa dei venti". L'imbarcazione, di proprietà dei Bognolo, la più antica...
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Sono rimasti in pochi a praticare la pesca stagionale di questi granchi che si concentra nel periodo da marzo a maggio e da ottobre a novembre, ovvero quando vanno in muta e abbandonano la loro corazza, diventando morbidi (da questo il termine dialettale che indica mollezza). Le zone di pesca si concentrano a ridosso dell'isola della Giudecca, a Burano e a Chioggia. Qui i moecanti calano sui fondali bassi la "trezza", una rete alle cui estremità si attaccato le nasse, delle trappole cilindriche composte da reti metalliche che intrappolano e bloccano i granchi. Una volta ritirate le reti e raccolti i crostacei viene fatta un'accurata cernita. In base all'avanzamento dello stato biologico dei granchi questi vengono selezionati o rigettati in acqua. Quelli che hanno già finito la muta non sono mangiabili. Inizia poi una fase di allevamento in cui si aspetta che i granchi raggiungano lo stato di moeche, durante questo periodo vengono tenuti in casse di legno fessurate immerse nelle acque lagunari. Ora anche i turisti potranno vivere questa esperienza da vicino: proprio a bordo de bragozzo dei Bognolo, infatti, l tour operator K-Luxury organizza per gruppi ristretti di 10-12 turisti, una vacanza alternativa: vivere una giornata insieme ai pescatori veneziani.
Il Gazzettino