Primavera da record per il turismo in città, ma crisi e Covid mettono a rischio l'autunno

i turisti all'interno della cappella degli Scrovegni
PADOVA - Da Pasqua gli hotel in città sfiorano il tutto esaurito, ma gli albergatori temono per i mesi estivi e, soprattutto, per il prossimo autunno. Da qualche mese i...

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PADOVA - Da Pasqua gli hotel in città sfiorano il tutto esaurito, ma gli albergatori temono per i mesi estivi e, soprattutto, per il prossimo autunno. Da qualche mese i turisti, anche quelli internazionali, sono tornati ad affollare la città. Grazie all’allentamento delle misure anti Covid, mostre e monumenti sono tornati a registrare, se non a superare, i biglietti venduti nel 2019. Anche ieri, nonostante il caldo torrido, nelle piazze, ai giardini dell’Arena, in Prato della Valle e nell’area attorno alla basilica del Santo si potevano vedere decine di gruppi turistici (molti di questi stranieri) in vista alla città. 


Non solo. Per tutta la giornata, il parcheggio di piazza Rabin dedicato ai camper e ai bus turistici ha registrato il tutto esaurito. Insomma, sembrano lontani anni luce gli scenari registrati fino a qualche mese fa quando oltre al turismo di prossimità non si riusciva ad andare.

IL COMMENTO

«Effettivamente il turismo in città sembra essere ripartito - ha confermato ieri la presidente di Padova Hotels Federalberghi Ascom, Monica Soranzo – A partire da Pasqua, passando per i ponti del 25 aprile e 2 del giugno, fino ad arrivare a questi giorni, i nostri hotel hanno lavorato benissimo. Anche grazie al ritorno dei gradi eventi hanno sfiorato il tutto esaurito, arrivando ad un tasso di occupazione tra l’80% e il 90%. Insomma è andata molto bene e anche fino alla fine del mese le prospettive sono molto buone». 
Per l’estate, però, le previsioni non sono altrettanto floride. «Purtroppo le prenotazioni non fanno prevedere numeri significativi per luglio e agosto – ha confermato la rappresentante dell’associazione di categoria – Storicamente la città, dal punto di vista turistico, soffre durante il peridio estivo. In questo periodo, infatti, la gente preferisce le località di mare o di montagna. E, anche quest’anno, questo trend sembra essere confermato». 

LE PREVISIONI

Ad allarmare gli albergatori, però, è soprattutto quello che succederà durante l’autunno. «Effettivamente il periodo da ottobre in poi per noi rappresenta una grande incognita – ha concluso Soranzo – Il timore infatti è che, ad una nuova ondata di Covid si aggiunga una crisi economica senza precedenti. Una crisi che, tra i primi settori, potrebbe colpire il comparto turistico. È del tutto evidente che le famiglie alle prese con il carovita, ci penseranno due volte prima di organizzare un viaggio o una vacanza. Se poi si dovessero aggiungere nuove restrizioni legate al Covid, la situazione rischia di diventare molto pesante. Il nostro è un comparto che in questi anni ha già sofferto tantissimo e non può permettersi altri periodi di crisi».

I DATI

In attesa di capire che cosa succederà, nel 2021 i “conti” del turismo hanno segnato profondo rosso. Non sono infatti incoraggianti i dati (ancora parziali) sul comparto turistico elaborati dal settore Controllo e statistica del Comune. Dati che confermano come, anche l’anno scorso, le norme anti epidemia abbiano ridotto al minimo la presenza dei turisti in città. Gli arrivi in città nel 2019 si sono attestati a quota 728.041. Nel 2020 si è scesi a 232.848 e l’anno scorso a 304.395, meno della metà di due anni prima. 


Una flessione che ha particolarmente toccato i turisti in arrivo dall’estero: erano 335.350 nel 2019 e sono calati ad appena 91.086 l’anno scorso. La tendenza, naturalmente, viene confermata anche dalla presenze: 1.657.672 nel 2019, 815.417 l’anno scorso. Di queste 585.139 sono legate a turisti italiani e 230.278 agli stranieri.

 

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Il Gazzettino