Bacino Termale in difficoltà: persi 400 milioni di euro ed è crollo delle presenze

Bacino Termale in difficoltà: persi 400 milioni di euro ed è crollo delle presenze
TERME EUGANEE - «Ci sono mercati e mercati e ognuno ha le sue peculiarità». Il primo commento del direttore di Federalberghi Abano e Montegrotto Marco Gottardo...

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TERME EUGANEE - «Ci sono mercati e mercati e ognuno ha le sue peculiarità». Il primo commento del direttore di Federalberghi Abano e Montegrotto Marco Gottardo sul rapporto di Unioncamere che presenta un settore che ha tenuto nonostante la pandemia e guarda alla ripartenza con un certo ottimismo è improntato alla diplomazia. Ma è un atteggiamento che cede subito il passo al realismo dei numeri.


Il quadro che Gottardo espone sull'andamento del turismo curativo nel 2021 è, infatti, ben diverso da quello che emerge dai dati forniti dall'osservatorio che prende in esame il settore regionale nel suo complesso senza, a suo avviso, distinguere le tipologie di offerta. «Abbiamo registrato una forte riduzione della permanenza media sottolinea Gottardo . Siamo arrivati a 2,8 giorni, con un crollo rispetto ai cinque, sei del periodo pre Covid. Ed era una dato già in flessione. Questo perché le strutture ricettive, che funzionano anche come presidi sanitari, nel 2021 sono state la mèta di un turismo di prossimità. I clienti provenivano per la maggior parte da province e regioni vicine e quindi soggiornavano per periodi più brevi». Il ragionamento di Gottardo si estende poi all'anno precedente, con gli hotel di fatto blindati e in grado di accogliere solo chi si muoveva per improrogabili motivi di lavoro, sanitari o familiari. «Questo alla fine ha determinato un crollo del 70 per cento nel '20 e del 30 per cento nel '21 prosegue . Di fatto, nell'arco di ventiquattro mesi è come se ne avessimo lavorato solo dodici. Manca all'appello una stagione intera».


Né gli incentivi a livello nazionale e locale hanno dato un significativo supporto nel periodo di massima emergenza sanitaria. «Tirando le somme puntualizza Gottardo , ci siamo trovati con più di 400 milioni di mancati introiti e appena cinque di ristori. Un placebo. A concedere una boccata d'ossigeno alle imprese sono state le moratorie delle banche. E anche il Fondo di integrazione salariale per il Covid, che è andato a circa quattromila dipendenti». Ma il giudizio più duro sul report di Unioncamere arriva quando l'osservatorio prende in esame le prenotazioni di alloggi privati Airbnb come indicatore di una auspicata piena riaccensione dei motori. «Non si tratta di un parametro di riferimento accettabile dichiara senza mezzi termini . Stiamo parlando di soggetti che ci fanno una vera e proprio concorrenza sleale. Le imprese alberghiere debbono attenersi strettamente a un quadro legislativo e fiscale, loro no». Non è una questione nuova. Da tempo, infatti, l'ente di categoria punta il dito contro i bed & breakfast che spuntano come funghi. Ma che talvolta per l'Agenzia delle entrate non esistono. Un fenomeno di abusivismo ricettivo, come lo ha spesso definito in numerosi interventi pubblici lo stesso presidente della Federalberghi locale Emanuele Boaretto.


Ora l'associazione di categoria attende la fine di giugno per tirare le somme del primo semestre 22. Ma le prospettive non appaiono incoraggianti. «Con la fine dello stato di emergenza a causa del Coronavirus dichiara ancora Gottardo pensavamo di cominciare a lasciarci la crisi alle spalle, ma purtroppo non è stato così». La guerra in Ucraina ha nuovamente scompaginato previsioni e programmi. Prima con la scomparsa del cliente russo, fra gli ospiti più appetiti dagli hotel termali per l'altissima capacità di spesa; poi con gli aumenti delle materie prime che hanno avuto conseguenze negative a cascata sull'intera filiera. «Tutto costa di più, servizi e approvvigionamenti. E l'ultima mazzata è arrivata dall'impennata del prezzo dei carburanti alla pompa, che ha sfondato di nuovo il tetto dei due euro al litro. Questo significa conclude Gottardo che i turisti, prima di mettersi al volante per raggiungere le nostre località di soggiorno, ci pensano molto bene». E qualcuno magari rinuncia.
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Il Gazzettino