L'Enel "svuota" il lago di Santa Croce in piena stagione turistica, proteste

L'Enel "svuota" il lago di Santa Croce in piena stagione turistica, proteste
ALPAGO - L'abbassamento del livello dell'acqua? È un problema. E lo è anche per il lago di Santa Croce». Dopo la presa di posizione del sindaco di...

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ALPAGO - L'abbassamento del livello dell'acqua? È un problema. E lo è anche per il lago di Santa Croce». Dopo la presa di posizione del sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, a intervenire sulla questione è il primo cittadino del Comune di Alpago, Umberto Soccal. Nei giorni scorsi, infatti, De Carlo aveva denunciato con forza lo svuotamento del lago di Centro Cadore, parlando senza mezzi termini di «sgarro alla gente del Cadore» e di «vergogna». Ma il problema, in provincia di Belluno, non si limita a un solo bacino lacustre. Basti pensare a Santa Croce, dove la minor quantità d'acqua si nota pure a occhio nudo: «Negli ultimi giorni - prosegue Soccal - ci sono arrivate diverse segnalazioni da parte di frequentatori abituali della zona, turisti e cittadini. È difficile quantificare di quanto si sia abbassato il livello d'acqua: bene o male, siamo nell'ordine del metro e mezzo. Insomma, una discesa c'è stata, anche se non così significativa come in Cadore».


Almeno in Alpago, il problema non ha avuto riflessi particolarmente negativi in ambito turistico: «Le buone condizioni meteorologiche e le elevate temperature hanno fatto sì che l'area fosse comunque molto frequentata in questo periodo». Tuttavia, Soccal non esclude la possibilità di intraprendere delle iniziative concrete per evitare lo svuotamento del lago: «Il punto è che la legge dà ragione al gestore (l'Enel, ndr). In ogni caso, stiamo continuando a investire per lo sviluppo del territorio. E dev'esserci la garanzia che simili investimenti vengano tutelati. Ecco perché qualche azione andrà condotta. Ne parlerò con Luca De Carlo, per capire se si riuscirà a organizzare qualcosa di condiviso e mirato».

 
GLI INVESTIMENTI
A proposito di investimenti, solo quest'anno i vertici amministrativi del Comune di Alpago, frutto della fusione tra Farra, Pieve e Puos, hanno messo a punto un progetto molto ambizioso per dare nuova luce, e nuovi spazi, alla spiaggia di Santa Croce. Basti pensare alla realizzazione di un'ampia area verde, di circa 2900 metri quadrati, adibita a solarium, mentre per migliorare la fruizione del posto si è deciso di promuovere alcune opere complementari. Come il coronamento delle porzioni prendisole, con un breve percorso ciclopedonale realizzato in massetto. Senza considerare il potenziamento degli impianti esistenti di pubblica illuminazione e della rete Wi-Fi, oltre all'impianto fognario e dell'acqua calda a servizio dei bagni, fino alla posa di alcune cabine spogliatoio e all'installazione permanente dei chioschi, destinati a ospitare le attività per la stagione estiva.
IL FUTURO

È evidente, quindi, che il particolare impegno per rendere sempre più a portata di turista il lago di Santa Croce deve trovare un adeguato riscontro da parte di tutte le componenti dell'area. Perché un bacino povero di acqua non offre un'immagine adeguata del territorio e, soprattutto, non è attrattivo dal punto di vista turistico. Ormai è noto, il problema dello svuotamento si ripropone con continuità, «ma - aggiunge il sindaco Soccal - rispetto agli anni scorsi, sembra siano stati anticipati i tempi. Vedremo quindi se e come muoverci in futuro». De Carlo, dal canto suo, dopo aver chiamato a raccolta i parlamentari bellunesi è orientato a coinvolgere pure il mondo ambientalista. E ora anche l'Alpago è pronto a scendere in campo e a recitare la sua parte.
Marco D'Incà Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino