VENEZIA - Scatta anche in Veneto l'esenzione del ticket per le donne e gli uomini con la mutazione del gene Jolie, ovvero dei due geni (Brca 1 e Brca 2) che determinano una...
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LA NOVITÀ
Il Veneto, assieme ad altre 7 Regioni, aveva già un protocollo di diagnosi, trattamento e assistenza per persone ad alto rischio ereditario e familiare. La novità è che, anche in Veneto come già avviene in altre sette Regioni, dal 1° gennaio 2020 queste persone non pagheranno più il ticket per sottoporsi agli esami. «Questo non significa che tutte le donne con mutazione genetica Brca1 e Brca2 dovranno sottoporsi alla mastectomia o alla ovariectomia preventiva, quelle saranno valutazioni che, nel caso, competeranno ai medici - dice l'assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin - Ma tutte le persone a rischio ora potranno contare su esami specifici senza più pagare il ticket». La spesa per erogare in esenzione le prestazioni previste ammonta a 400mila euro l'anno e, per il 2020, è già stata stanziata dalla giunta regionale che ha anche definito il percorso operativo clinico-diagnostico e il protocollo di sorveglianza.
«Sono tutte persone ad altissimo rischio di contrarre la malattia dice Lanzarin e un sistema sanitario avanzato come quello Veneto ha il dovere di fare tutto il possibile perché ciò non accada. I nostri esperti hanno elaborato dei protocolli rigorosissimi, grazie ai quali contiamo di poter salvare molte vite in più, con la prevenzione e la diagnosi precoce. È una nuova frontiera che varchiamo, oltre la quale c'è l'ambizione, scientificamente supportata, di scovare un tumore anche dove ancora non c'è, ma dove ci sono moltissime probabilità che si possa presentare. Sono orgogliosa di questa scelta che conferma l'assoluta attenzione della Regione alla salute delle donne e a malattie che per loro possono diventare veri incubi».
GLI ESAMI
L'accertamento della presenza della mutazione avverrà presso i Centri di consulenza oncologica operanti sul territorio e collegati alla Rete oncologica veneta. Il Centro Hub di riferimento per l'attività di consulenza per il test genetico, per la tenuta del Registro delle famiglie ad alto rischio e per la verifica e controllo delle attività della Rete regionale sui tumori ereditari della mammella e dell'ovaio, è stato indicato nell'Unità tumori eredo-familiari della mammella e dell'ovaio dell'Istituto oncologico veneto (Iov).
Il Protocollo di sorveglianza per donne sane portatrici di mutazione Brca 1 e Brca 2 parte dai 25 anni di età e arriva a dopo i 70, con quattro distinte fasce: fra i 25 e i 34 anni, fra i 35 e i 54, fra i 55 e i 70, oltre i 70 anni. Sono previste visiti, ecografie, risonanza magnetica, colloquio psicologico.
In caso di familiarità con casi di tumore, le persone devono chiedere l'effettuazione del test genetico. Qualora venisse riscontrata la mutazione Brca 1 e Brca 2 saranno inserite nello screening senza pagare il ticket.
Al.Va.
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Il Gazzettino