PADOVA - Era in vacanza, come tutti gli altri bambini, quando i genitori hanno notato delle strane lesioni sul palato. Angelo (il nome è di fantasia), soli 5 anni, viene...
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Un tumore raro (1% dei tumori pediatrici), dalla prognosi infausta (40% sopravvivenza). Ma Angelo oggi sta bene, gioca e sorride come tutti i bambini della sua età. A salvarlo la decisione adottata dal Policlinico di Modena, l'Aou di Padova e l'Ircss Istituto oncologico veneto di ricorrere alla brachiterapia. Un particolare trattamento radioterapico, applicato fino ad oggi - si spiega - su 5 bambini.
«Nonostante i numerosi trattamenti - spiega Monica Cellini, referente dell'oncoematologia pediatrica del Policlinico - il tumore progrediva nella crescita. Quindi abbiamo condiviso la strategia con l'oncoematologia pediatrica dell'ospedale di Padova, centro di riferimento nazionale per queste patologie, e deciso di tentare con l'intervento chirurgico seguito da un particolare trattamento radioterapico, la brachiterapia, in cui una sorgente di radiazioni è collocata all'interno dell'organismo, vicino all'area da irradiare».
Il Gazzettino