NEW YORK - E' una storia allucinante quella raccontata da una giovane veneta negli Stati Uniti. La riporta il sito di Repubblica a cui la 34enne, Alessandra, ha...
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Il sospetto: che quei visti in Libia potessero nascondere dei legami con il terrorismo.
Il tutto è accaduto il 27 gennaio all'aeroporto di Hartsfield-Jackson. Quando è il suo turno l'agente della polizia di frontiera nota i visti dei Paesi arabi. Per Alessandra inizia l'incubo. In pochi minuti si trova con le manette ai polsi, le vengono sequestrati gli effetti personali e viene rinchiusa in una stanza assieme ad altre persone.
La giovane professionista lavora per una azienda veneta che opera molto all'estero e viaggia spesso anche in Libia, Iran e Sudan.
Ore e ore di controlli, sbloccati dall'intervento di un avvocato veneto.
La giovane può ripartire, rifacendo il biglietto, visto che nel frattempo il suo volo è partito. E ironia della sorte si è anche vista applicare una sanzione da 2850 euro per aver impegnato la polizia.
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Il Gazzettino