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MESTRE - Le truffe agli anziani non finiscono mai. E anzi tornano e imperversano sempre più, ricorrendo a nuovi e fantasiosi stratagemmi. Almeno due nei giorni scorsi gli episodi denunciati alle forze dell’ordine con protagonisti quasi o ultranovantenni. Il primo riguarda una signora di 87 anni residente in via Lavaredo a Carpenedo. La sconosciuta suona alla sua porta della sua abitazione verso mezzogiorno e si qualifica come una dottoressa che deve verificare il suo stato di salute. La padrona di casa la fa entrare senza sospettare nulla. Almeno all’inizio. Perché poi a metterla in guardia sono le domande che le vengono rivolte, in particolare l’insistenza sul fatto che abbia o meno una cassaforte: «Sa è importante perché se inserisco un piccolo amuleto all’interno lei starà in salute».
È a questo punto che la potenziale vittima del raggiro reagisce e dice alla sedicente medica di andarsene altrimenti chiama la polizia.
A testimoniare che il fenomeno non ha avuto mai tregua nemmeno durante il covid è il report dei rimborsi e dell’assistenza a chi ha subito frodi o furti con destrezza di “Ocio, ciò!” uno dei servizi alla terza età più originali è più imitati messo in campo dal Comune di Venezia, e nello specifico dalla Direzione coesione sociale che fa capo all’assessore Simone Venturini. «Questa attività non si è mai fermata e ora, prima di Pasqua, riprenderà anche quella ludico-ricreativa che era stata sospesa per l’emergenza sanitaria. Si tratta di occasioni di svago e di socializzazioni importanti che vedremo anche di potenziare per allargare la platea. Si sta cercando - conclude - uno spazio alternativo al Pala Plip ora sotto curatela fallimentare, ma siamo a buon punto». Magari una location da prendere in considerazione per lo meno durante la bella stagione potrebbe essere il Chiostro dell’M9.
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Il Gazzettino