Basta rispondere "Sì" a qualsiasi domanda e ci si ritrova abbonati a qualsiasi cosa

Basta rispondere "Sì" a qualsiasi domanda e ci si ritrova abbonati a qualsiasi cosa
VENEZIA - La signora Maria, al telefono, non risponde più. Le è stato spiegato in tutti i modi che deve rispondere, purché non dica mai sì. Dire...

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VENEZIA - La signora Maria, al telefono, non risponde più. Le è stato spiegato in tutti i modi che deve rispondere, purché non dica mai sì. Dire sì, oggi, al telefonino, è pericoloso. Più che attraversare un quartiere malfamato di notte. Lì, mal che vada, si può trovare un nigeriano che spaccia eroina gialla. Col telefonino è peggio. Perché se va male, ci si trova a pagare un tot alla settimana senza neanche sapere per come e perché. Oppure si scopre di aver comprato qualcosa - ad esempio un modem senza neanche avere Internet - per il solo fatto, appunto, di aver risposto sì a una qualsiasi domanda.

 

Si dirà: la signora Maria esagera. Se avrà comprato qualcosa sarà stato per aver giocherellato col telefonino, magari si sarà messa a riguardare la photogallery di Meghan e Harry, sicuramente confrontando le loro foto con quelle del royal marriage di Kate e William. E clicca e riclicca, perché è così che funzionano le simil truffe in Internet, si sarà abbonata a chissà quale servizio. Giochi, ricette di cucina, previsioni del tempo. A quanti non è capitato? Probabile, a patto di avere uno smartphone. E quindi Internet, posta elettronica, Whatsapp, Telegram, Instagram, Facebook. Ma se si ha un telefonino vecchia generazione, di quelli che telefonano e basta, come ci si può abbonare a qualcosa? Ecco, le nuove truffe telefoniche adesso arrivano con i messaggi: non si sa chi li abbia spediti, ma appena si aprono viene attivato un abbonamento a giochi vari per 5 euro alla settimana. Tanti anziani (e non solo) lo scoprono dopo mesi, quando si insospettiscono di continuare a ricaricare il telefono e di essere sempre senza credito residuo.
L'INVITO
Carlo Garofolini, presidente dell'associazione di tutela dei consumatori Adico di Mestre, dice che il fenomeno va sempre più estendendosi. E siccome alla fine si tratta di pochi euro, i più rinunciano a denunciare la truffa, perché temono che spenderebbero più di avvocato e carte bollate. «Mai lasciar perdere - dice il presidente dell'Adico - Noi tutte le segnalazioni che riceviamo le inoltriamo al Garante delle Comunicazioni». Tanti esposti arrivano anche al Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni, che nel suo ultimo consuntivo pubblicato on-line, quello relativo all'anno 2017, rileva che la maggior parte delle contestazioni - ben 2.592 su un totale di 4.721 - riguarda spese o fatturazioni non giustificate. Poi ci sono 1.133 istanze che riguardano prodotti e servizi non richiesti. Come, appunto, gli abbonamenti a giochi per 5 euro alla settimana o la vendita di apparecchi modem anche a chi Internet non ce l'ha.
I CASI
«Dall'inizio dell'anno - dicono all'Adico - riceviamo una media di 3-4 segnalazioni alla settimana». Nelle segnalazioni si trova di tutto: Ho fatto una ricarica da 10 euro, dopo un'ora dopo ricevo una telefonata, rispondo, non sento niente, poi mi viene un dubbio e controllo il credito: è zero; Ho ricaricato di 10 euro il telefono, il giorno dopo senza aver fatto o ricevuto telefonate mi sono stati tolti 5 euro.
Le ultime truffe con gli sms hanno anche la soluzione incorporata: sempre con un messaggio viene comunicato un numero verde da chiamare per disattivare il servizio.

Ma come fanno questi venditori di abbonamenti a giochi o apparecchi vari ad avere i nostri numeri telefonici? Dipende dal gestore o è anche colpa nostra? Garofolini avverte: può essere anche colpa nostra. «Quando si compilano i moduli per le tessere fedeltà nei negozi o nei supermercati - dice il presidente di Adico - bisogna fare attenzione a non barrare la voce che consente la cessione dei propri dati per attività di marketing o commerciali. In ogni caso, per non essere disturbati a tutte le ore da chi vuole venderti qualcosa, sia al telefono di casa che al telefonino, ci si può iscrivere al registro delle opposizioni. Anche i disturbatori devono iscriversi a un registro e siccome adesso chiamano da numeri identificabili, possono essere multati dal Garante delle comunicazioni». E funziona? «Sì e no. È un gioco da miliardi di euro, ci guadagnano anche pagando le multe».
Al.Va.
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Il Gazzettino