AGORDO - Circa 12mila euro sottratti con raggiri da ignoti hacker a giovani agordini, clienti del gruppo bancario di “Banca Intesa”. C’è chi ha perso...
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AGORDO - Circa 12mila euro sottratti con raggiri da ignoti hacker a giovani agordini, clienti del gruppo bancario di “Banca Intesa”. C’è chi ha perso addirittura 7mila euro. Chi per fortuna si è salvato, in quanto i due tentativi messi in atto dai malviventi non sono andati a buon fine. È la nuova truffa informatica, il nuovo phishing, che non arriva più tramite una mail ma tramite un sms e una telefonata di finti operatori bancari. Sui casi, quattro quelli denunciati, sono in corso indagini dei carabinieri della stazione di Agordo, diretti dalla comandante, maresciallo Sara Amato.
LA TECNICA
«Negli ultimi giorni si è verificata nel Bellunese una nuova truffa informatica», mettono in guardia i carabinieri. Un sedicente operatore del gruppo bancario “Banca Intesa” contatta telefonicamente i clienti del gruppo invitandoli a disinstallare ed installare nuovamente l’applicazione che consente l’accesso via telefono alle operazioni bancarie. Nel contempo richiede i codici che vengono rilasciati dal sistema via sms al cellulare dell’utente. Il malcapitato, accorgendosi che effettivamente l’app è bloccata, esegue quanto richiesto e, poco dopo, il falso operatore richiama per verificare che sia tutto in ordine, chiedendo un nuovo codice che il sistema ha emesso (l’ulteriore verifica di sicurezza). «Venendo in possesso di questo codice, assieme a quelli precedenti, il truffatore ha pieno accesso a tutte le operazioni», spiegano i militari. Per essere ancora più credibili la procedura, una volta completata, rimanderà al sito ufficiale di Banca Intesa.
LE DENUNCE
I casi accertati, tutti concentrati nell’Agordino, al momento sono 4. Ovviamente sono avvenuti ai danni di vittime relativamente giovani, ovvero i clienti Banca Intesa che utilizzano le App sui cellulari. Nel primo episodio il prelievo fraudolento è stato di 3600 euro circa, nel secondo di 1500 euro, nel terzo 7000 e nel quarto ci sono stati due tentativi non andati a buon fine. «Su tutti i conti correnti - spiegano dall’Arma - sono stati registrati movimenti in entrata e uscita da parte di persone sconosciute». Proprio su questi ignoti hacker si stanno concentrando le indagini dei militari.
LE AVVERTENZE
In gergo informatico, la truffa di cui è sono rimasti vittime i 4 giovani agordini si chiama phishing, una pratica illegale che tenta di rubare i dati di accesso al conto bancario attraverso l’invio di un sms, un messaggio Whatsapp, un’email, ma anche una telefonata.
Il Gazzettino