FRIULI E VENETO - Con falsi contratti e depositi cauzionali fatti con assegni tratti da conti correnti estinti, avevano ingannato tre aziende venete causando loro un danno di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tratte in inganno, le tre aziende avevano consegnato a quelli che si riveleranno essere poi dei malviventi, delle macchine operatrici da cantiere, un furgone e altra attrezzatura, per un valore di 120mila euro consegnati in più tranche, a fronte della sottoscrizione di contratti che poi si accerterà essere falsi. Gli imprenditori hanno denunciato il fatto, che risale a qualche giorno fa, ai militari dell'Arma. A quel punto i carabinieri della Compagnia di Udine, comandati dal maggiore Alberto Granà, hanno avviato un'indagine che ha portato a individuare i responsabili della truffa, denunciati poi dai cc della stazione di Campoformido, comandati dal maresciallo Giovanni Sergi.
Si tratta di R.D.C., 53 anni, di Salcedo (Vicenza), e di C.D., 31 anni, di San Vito al Tagliamento (Pordenone). Entrambi sono già noti alle forze dell'ordine per altri reati e hanno un lavoro. I macchinari che erano stati consegnati loro in buona fede dalle tre aziende, sono stati trovati in un capannone a Basiliano, in un fabbricato non più utilizzato, di proprietà di una società immobiliare di Udine che non sapeva nulla della truffa e che è risultata totalmente estranea alla vicenda. Le macchine (tra cui quella in foto) sono state poste sotto sequestro e affidate in custodia giudiziale alle 3 società venete che quindi ne sono tornate di fatto in possesso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino