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FIUME VENETO - Voleva incassare 450 euro mettendo in vendita il suo divano angolare su internet, invece ne ha persi 1.612. Come è potuto succedere? Semplice, con la truffa della ricarica delle carte PostePay. La vicenda risale al 7 marzo 2019 ed è uno dei tanti raggiri online che la Procura è riuscita a mandare a processo. Si è risolta con una condanna per truffa aggravata definita con rito abbreviato nell’udienza preliminare del gup Rodolfo Piccin e che ha comportato una pena di 4 mesi e 400 euro di multa per Maria Buratta, 59 anni, residente a Rimini e difesa dall’avvocato Fabio Massimo Del Bianco. È stato invece assolto per non aver commesso il fatto Leonardo Polito, 55enne di Cerignola che era assistito dall’avvocato Laura Ferretti. Alla vittima, che si era costituita parte civile con l’avvocato Giovanna Morsanutto, è stato riconosciuto il risarcimento del danno patrimoniale e le spese.
LA VENDITA
La donna, un’avianese che risiede a Fiume Veneto, aveva utilizzato subito.it per vendere il divano.
GLI ACCERTAMENTI
Attraverso l’utenza telefonica utilizzata dai truffatori e la carta PostePay in cui sono finiti i soldi della vittima, gli inquirenti sono risaliti a Maria Buratta e a Leonardo Polito, a cui era intestato il telefonino. Quest’ultimo è stato assolto perché ha dimostrato che non aveva la disponibilità dell’utenza: «L’ho attivata su richiesta di un sinti - si è difeso - Mi ha dato 10 euro per farlo». Dopodichè Polito ha intascato i soldi e lasciato la carta sim allo sconosciuto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino