Padovano residente in Svizzera ha fatto sparire 30 milioni di euro dei clienti

Padovano residente in Svizzera ha fatto sparire 30 milioni di euro dei clienti
PADOVA - I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Padova hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere...

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PADOVA - I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Padova hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Padova su richiesta della locale Procura della Repubblica per il reato di abusivismo finanziario. Il servizio è scaturito da una denuncia per truffa sporta dalla titolare di una agenzia di viaggi del padovano, che vantava ingenti crediti (circa 225 mila euro) nei confronti di un’impresa avente sede in Singapore amministrata dall’indagato.


A destare l’attenzione degli investigatori è stata la circostanza che l’indagato, a detta della denunciante, faceva continuo riferimento – quale giustificazione del ritardo nell’adempimento delle obbligazioni contratte – ad un presunto blocco dei conti correnti della società di Singapore, a causa di problematiche legate ad una vertenza in essere con un suo cliente che voleva tornare in possesso dell’ammontare affidatogli per operazioni di investimento.

Le conseguenti indagini hanno così permesso di acquisire importanti elementi circa il fatto che il soggetto (N.S., classe 1977 di Padova e iscritto all’Aire in quanto residente in Svizzera) effettivamente svolgesse sul territorio nazionale una abusiva attività di promozione nei confronti di investitori italiani, in violazione delle disposizioni del TUF. Nel corso delle investigazioni è stato anche riscontrato che almeno 4 dei suoi clienti italiani hanno sporto denuncia per truffa, in quanto effettivamente ad oggi non sono riusciti a rientrare in possesso delle ingenti somme di denaro consegnate all’arrestato.

Allo stato, gli investimenti complessivamente affidati all’arrestato da cittadini italiani sono stati quantificati in circa 30 milioni di euro; investimenti che il soggetto aveva poi veicolato sui conti correnti di Singapore riconducibili alle società da lui gestite e di cui si sono poi perse le tracce. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino