Auto e stufa fantasma vendute online: scappano con gli acconti

Auto e stufa fantasma vendute online: scappano con gli acconti
PORDENONE - Dodici truffe in 25 giorni, la stessa auto piazzata tre volte e la stessa stufa a pellet venduta in altre tre occasioni. Quattro persone sono chiamate a rispondere per...

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PORDENONE - Dodici truffe in 25 giorni, la stessa auto piazzata tre volte e la stessa stufa a pellet venduta in altre tre occasioni. Quattro persone sono chiamate a rispondere per concorso in truffa aggravata dalla minorata difesa. Secondo il procuratore Raffaele Tito, infatti, avrebbero approfittato delle vendite on-line schermando la propria identità, impedendo all'acquirente di visionare il prodotto prima dell'acquisto e facendo perdere le tracce dopo aver incassato gli acconti. Ieri, davanti al giudice Piera Binotto, si è aperto il  procedimento a carico di Simone Faggiani, 34 anni, di Portoruaro, Gianni Favretto (54) e Rudy Saccomano (35) entrambi di San Vito al Tagliamento, infine di Devil Lucchetta (33) di Cordovado. Se ne riparlerà il 15 maggio prossimo, perchè stanno arrivando nuove imputazioni per Faggiani e Favretto. Ci sono infatti altri due fascicoli processuali, sempre in tema di truffe, da riunire.

I dodici raggiri contestati ai quattro imputati sono stati messi a segno tra il 14 ottobre e l'8 novembre 2016 consentendo di incassare caparre per quasi 8mila euro. Le vittime abitano a Bannia, Montereale, Ronchi dei Legionari, Bolzano e altri luoghi del Nord Italia. Utilizzando una carta Postepay intestata a Faggiani, Favretto (in alcuni occasioni con la complicità di Lucchetta e Saccomano) si sarebbe spacciato per un venditore professionista sui siti internet di annunci www.subito.it e www.kijiji.it. Per due volte una stufa a pellet è stata venduta a compratori che hanno versato rispettivamente 370 e 442 euro senza poi ricevere. 
Su subito.it hanno messo in vendita anche una Toyota Rav 4 a un prezzo super vantaggioso: 2.300 euro. Il compratore ha versato una caparra di 300 euro, dopodichè non è più riuscito a contattare i venditori. Duecento euro ha perso la signora che sperava di fare un affare con una Lancia Musa e 300 euro l'automobilista interessato a una Panda. Per tre volte è stata proposta una Mitsubish L200: la stessa auto ha fruttato alla banda 3.750 euro. Nella lista vanno inserite anche una Panda 4x4 che era piaciuta a un signore che aveva versato sulla PostePay di Faggiani 400 euro e una Mercedes Vito mai consegnata nonostante l'acconto di 400 euro.

Tra le vittime anche la Cooperativa agricola Bannia, a cui erano stati ordinato 288 sacchi di pellet del costo di 1.324 euro. Faggiani, Favretto e Lucchetta si sono fatti consegnare il carico in via Boreana 1 a Prodolone, facendo credere che era la loro residenza. All'ultimo momento hanno detto che non potevano essere presenti al momento della consegna: «Scaricate pure che poi paghiamo». Ma la merce non è stata mai pagata e i tre si sono resi irreperibili.
C.A. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino