Conselve. Maxi truffa, si fingono giovani agricoltori e intascano 5 milioni di fondi europei

Sgominata una banda che aveva messo in piedi questo meccanismo truffaldino

pecore (foto d'archivio)
CONSELVE (PADOVA) - Nell'arco di quattro anni e mezzo, dal settembre 2016 al marzo 2021, avrebbero percepito dall'Unione europea fondi per quasi 5 milioni di...

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CONSELVE (PADOVA) - Nell'arco di quattro anni e mezzo, dal settembre 2016 al marzo 2021, avrebbero percepito dall'Unione europea fondi per quasi 5 milioni di euro, senza però averne titolo. Il tutto approfittando delle agevolazioni per i giovani agricoltori, con la complicità di due persone compiacenti. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche per tre imprenditori agricoli padovani e l'uomo e la donna che si sarebbero prestati per mettere in piedi il meccanismo truffaldino. Si tratta di Ulisse Marcato (66 anni), Mattia Marcato (41) e Alessandro Marcato (43) insieme a Sandro Scarabello (41) e Fatiha Bouiy (40).

La vicenda

Secondo quanto ricostruito dalla pubblica accusa sulla base delle intercettazioni telefoniche e delle indagini condotte dalla guardia di finanza, i cinque imputati avrebbero messo in piedi il raggiro milionario sfruttando il regolamento europeo che prevedeva delle sovvenzioni per gli agricoltori con meno di quarant'anni e per quelli che per la prima volta si apprestavano ad aprire un'impresa agricola. Scarabello e Bouiy avrebbero richiesto in concessione gratuita una serie di titoli corrispondenti ad ettari di terreni, cedendo poi tali titoli ad aziende agricole facenti capo ai Marcato e facendo figurare come legati a varie aziende agricole dei capi di bestiame (pecore e capre) che in realtà appartenevano ai Marcato stessi. In tal modo avrebbero ottenuto da parte di Avepa (Agenzia veneta pagamenti agricoltura) e di Agea (Agenzia erogazioni agricoltura) una somma pari a 4,86 milioni di euro stanziata dal Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga). In altre parole Scarabello e Bouiy sono accusati di aver fatto da prestanome per ottenere i fondi europei facendoli poi finire in capo ai Marcato, che non rientravano nelle caratteristiche previste dall'Europa per beneficiare delle sovvenzioni. I terreni in questione, adibiti a pascolo, sono divisi tra Abruzzo, Marche e Trentino Alto Adige, mentre gli istituti bancari dove gli indagati ricevevano di volta in volta i fondi si trovano nel Conselvano. Per i cinque imputati il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio. L'udienza preliminare, prevista ieri, è stata rinviata al 12 ottobre ed è stata presentata richiesta di rito abbreviato.

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Il Gazzettino