PADOVA Al termine di complesse indagini nei confronti di numerosi operatori nel settore elettronica e telefonia, la Guardia di Finanza di Padova ha eseguito una serie di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Le indagini condotte dalla Compagnia di Este hanno anche accertato il riciclaggio di somme derivanti dai reati fiscali per circa 2,8 milioni di euro. I Finanzieri, coordinati dalla Procura di Padova, hanno quindi eseguito il sequestro delle somme sottratte alle casse dell’Erario e di quanto riciclato per complessivi 7,9 milioni di euro, seguendone le tracce fino a Dubai. Tra i beni sequestrati, oltre a quasi 850mila euro tra depositi in conto corrente e denaro contante, anche automobili e altri beni di lusso nonché un immobile.
L’indagine, denominata “Se Telefonando…”, ha tratto origine da una verifica fiscale condotta dalla Compagnia di Este nei confronti di una società di Padova, risultata essere il terminale di numerosi e diversi meccanismi fraudolenti, amministrata da G. N. (55 anni, di Torreglia, ma di fatto residente a Galzignano Terme), e formalmente di proprietà di S. D. (quarantenne di Galzignano) e di G. S. (unica donna del gruppo, 51enne di Este). Gli indagati avevano creato numerosi ostacoli alle attività di accertamento, utilizzando società create ad hoc su tutto il territorio nazionale intestate a prestanome o rilevandone altre già operanti nel medesimo settore. Benché tutte le società coinvolte nella frode presentassero una contabilità formalmente ineccepibile, alcuni particolari (ad esempio sedi operative inadeguate, consumi energetici, mancanza di particolare know how degli amministratori) hanno insospettito i finanzieri sulla reale ed effettiva operatività dei soggetti coinvolti, a vario titolo, nella frode.
Inoltre, il flusso “a sei zeri” dei capitali “investiti” in azienda dai due soci fittizi (l’uno lavoratore dipendente e l’altra ex commessa part time, privi, entrambi, delle capacità reddituali e professionali per porre in essere operazioni di finanziamento milionarie) ha portato i Finanzieri ad indagare a ritroso sulle vicende societarie e processuali di G.N., fino a scoprire una sequela di giroconti funzionali a sottrarre le somme di denaro alle pretese dell’Erario.
Il Gazzettino