Auto di lusso vendute online: maxi truffa da 200mila euro

Maxi truffa auto vendute online fermata dalla polizia stradale
PAESE - Vendevano auto di lusso pubblicando gli annunci sul web, ma era una truffa. Il maxi raggiro da quasi 200mila euro è stato sventato dalla Polizia stradale di...

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PAESE - Vendevano auto di lusso pubblicando gli annunci sul web, ma era una truffa. Il maxi raggiro da quasi 200mila euro è stato sventato dalla Polizia stradale di Treviso, che, con la collaborazione della Squadra Mobile, ha denunciato i quattro malviventi: tre trevigiani residenti nell'hinterland e un vicentino, tutti tra i 30 e i 50 anni. E tutti denunciati, a vario titolo, per truffa aggravata e ricettazione. Avevano ordito una truffa in grande stile, a cui aveva abboccato un concessionario multimarca con sede a Rimini. Del resto cadere nella trappola era molto facile visto che la banda aveva pianificato tutto nei minimi dettagli, spacciandosi per la ALD Automotive Italia, una grossa azienda nazionale specializzata nel leasing e risultata del tutto estranea alla vicenda.


IL MECCANISMO
Il rivenditore era alla ricerca di auto di pregio per alcuni suoi clienti interessati ad acquistare Suv che non riusciva a reperire dai propri fornitori abituali. Così si era affidato alle ricerche online, consultando un sito specializzato per annunci di vendita tra privati. A catturare la sua attenzione era stato l'annuncio relativo a un fuoristrada Range Rover, usato e a un prezzo di mercato, in pronta consegna. L'acquirente ha dunque contattato i numeri dell'annuncio: l'interlocutore si è presentato con le generalità di un dipendente dell'azienda di cui la banda stava sfruttando il nome e ha descritto le caratteristiche del veicolo in vendita. Dopo alcune telefonate orchestrate ad hoc per guadagnarsi la fiducia del cliente, il falso venditore gli ha proposto altri quattro veicoli, sempre in pronta consegna, tra cui Porsche Macan e tre diversi modelli di Range Rover: Velar, Sport ed Evoque. Per un totale di 190mila euro. Le foto dei bolidi arrivavano via email o chat e i truffatori avevano predisposto un contratto di vendita tra privati utilizzando il logo e l'insegna dell'azienda nazionale. Per rassicurare l'acquirente avevano aperto anche una partita Iva e un conto corrente, dando vita a una società creata ad arte, con un'insegna molto simile alla nota azienda nazionale. Nulla di cui dubitare, dunque. Almeno in apparenza. Peccato che quelle 5 auto fossero fantasma: esistevano davvero ma erano già state cedute a terzi o esportate all'estero. Di fatto mai consegnate alla concessionaria di Rimini, che a quel punto ha denunciato il raggiro alla polizia. La Polstrada era sulle tracce della banda già da qualche tempo.


IL SEQUESTRO


Gli agenti hanno individuato la somma depositata in un conto corrente bancario fuori provincia, sequestrando ben 142mila euro, restituiti alla vittima. Durante le perquisizioni i poliziotti hanno sequestrato anche due falsi Rolex con la relativa documentazione e due astucci contenitori con il logo totalmente contraffatto, segno che la banda stava già preparando un'altra truffa. Il raggiro sventato non è un caso isolato: per questo la Polstrada raccomanda, prima di concludere qualsiasi affare, di accertarsi dell'effettiva esistenza sia dell'azienda venditrice, sia del veicolo da acquistare. Come? Con una visura del certificato cronologico, che può essere ottenuta in qualunque agenzia di pratiche automobilistiche o presso il Pubblico registro automobilistico (Pra). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino