Truffe, per gli anziani è un incubo continuo: ogni mese 150 colpi con denuncia, come difendersi

La provincia di Pordenone ha registrato un aumento significativo delle truffe e frodi informatiche negli ultimi anni

Truffe, per gli anziani è un incubo continuo: ogni mese 150 colpi con denuncia, come difendersi
Bussano alla porta spacciandosi per dipendenti o tecnici dell’acquedotto o dell’Enel: tutto per entrare in casa e derubare gli anziani soli. In altri casi si fingono amici dei figli, o...

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Bussano alla porta spacciandosi per dipendenti o tecnici dell’acquedotto o dell’Enel: tutto per entrare in casa e derubare gli anziani soli. In altri casi si fingono amici dei figli, o ancora agiscono via telefono mettendo in scena dei veri copioni che si ripetono e hanno come protagonisti il finto avvocato e il finto carabiniere. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, la provincia di Pordenone ha registrato un aumento significativo delle truffe e frodi informatiche negli ultimi anni: nel 2023 sono state denunciate 5 raggiri al giorno. Erano 1616 nel 2022, 1776 nel 2023: un aumento del 10% da un anno all’altro. Impietoso il confronto con il 2016, quando come da dati del Ministro dell’Interno le truffe denunciate nella provincia di Pordenone furono 732: in 8 anni c’è stata un’impennata del 150%. E se il web pesa e non poco, come dimostrano gli episodi finiti alle cronache in questi giorni c’è stata un’escalation anche di quelle ai danni di persone fragili e anziani. Da Azzano Decimo, al capoluogo, al Sacilese o ancor Cordenons. I truffatori continuano a mietere vittime. Dal comando provinciale dei carabinieri spiegano: «O si presentano come tecnici del gas e dicono che può esplodere la casa o che il gas può rovinare gli ori e quindi di metterli da parte, o come personale dell’acquedotto. In questo caso entrano con la scusa di verificare la potabilità dell’acqua e poi, dicendo che potrebbero scoppiare le tubature, invitano a mettere al sicuro i preziosi».


LA PREVENZIONE


I carabinieri da tempo sono al lavoro con vademecum e consigli anti-truffa, perché la prevenzione in questi casi è l’unica difesa. Oltre agli opuscoli con i consigli vanno anche nei paesi con serate ad hoc per “insegnare” agli anziani a difendersi dai truffatori. «Da ottobre 2024 ad oggi - fanno sapere -, in totale, in tutta la provincia abbiamo tenuto 24 incontri per un pubblico totale di circa 1200 persone». Ma per 1200 persone “formate” a evitare le truffe, purtroppo ce ne sono tante ancora che, complice quella fiducia d’altri tempi che caratterizza gli anziani, sono ancora facili prede dei malviventi senza scrupoli. «Le truffe sono un fenomeno molto diffuso e prendono di mira soprattutto le persone fragili o anziane, lasciando in loro dei segni indelebili - ricordano i carabinieri -. Oltre al danno economico e al trauma psicologico dell’invasione del proprio spazio, le vittime subiscono, infatti, anche il senso di colpa di essere stati raggirati. I truffatori approfittano proprio della sensibilità emotiva e della fragilità fisica degli anziani per conquistarne la fiducia, con i metodi più disparati. Per non cadere in questi raggiri, spesso è sufficiente prendere alcune precauzioni. Non fidatevi delle apparenze e seguite i nostri consigli».

 

«Sta per esplodere la sua casa». Falso tecnico dell'acqua spilla all'anziana gioielli per seimila euro

 

 

 
IL TREND


Pordenone resta tra le province più sicure, come conferma l’indice della criminalità 2024, che pone il territorio in fondo alla classifica annuale del Sole 24 Ore (Pordenone è al 102esimo posto su 106). Ma c’è il dato truffe continua a crescere e fa schizzare il territorio provinciale addirittura al 23esimo posto in Italia per questa voce. Nel 2023 le denunce sono state quasi 1776, ovvero 570 ogni centomila abitanti. Basta un confronto con Udine, dove il dato vede 540 denunce per raggiri ogni 100mila abitanti: la provincia è sotto Pordenone al 29esimo posto. Il Friuli Venezia Giulia che è la seconda regione italiana per numero di truffe e frodi informatiche in rapporto alla popolazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino