«Suo figlio rischia il carcere, servono soldi». Anziana convalescente dà mille euro e i gioielli ai truffatori

Ennesima truffa, stavolta la vittima è una 84enne
LIMANA - «Suo figlio ha fatto un incidente: dobbiamo far presto, servono 5mila euro o va in prigione». È con questo stratagemma crudele che due malfattori...

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LIMANA - «Suo figlio ha fatto un incidente: dobbiamo far presto, servono 5mila euro o va in prigione». È con questo stratagemma crudele che due malfattori si sono fatti consegnare mille euro in contanti e 6 anelli, bracciali, collane e altri monili in oro per migliaia di euro da una 84enne di Limana. La donna, tra l'altro in convalescenza per un intervento chirurgico appena subito, ieri intorno alle 11.30 ha ricevuto una chiamata allarmante: all'altro lato della cornetta un finto carabiniere e un finto avvocato. Il copione, purtroppo, è sempre lo stesso quello che si è già ripetuto più volte in provincia in passato e che vede vittime sempre persone anziane in buona fede. Nel 2018 gli inquirenti smascherarono una coppia di napoletani e anche ieri, secondo la testimonianza data dalla 84enne, l'accento del truffatore era quello partenopeo. Due i protagonisti: uno telefona, l'altro si presenta alla porta a riscuotere.

«In casa ho solo mille euro»

Così è andata anche ieri in via Roma, in centro a Limana. «Non lo ho fatto entrare - racconta l'anziana - al telefono avevo spiegato che non avevo 5mila euro, ma solo mille che avevo prelevato la mattina alle Poste. Infatti ero stufa di chiedere aiuto a varie persone per farmi bancomat e sono andata a ritirare una somma più consistente nell'ufficio postale. Ma ero sola, non penso che mi abbiano vista o seguita». Ma per coincidenza appena rientrata a casa arriva la telefonata. «Mi hanno detto - racconta l'anziana - suo figlio ha avuto un incidente, le mando una persona a prendere i soldi per la cauzione, bisogna fare presto o suo figlio andrà in cella. Io ho anche detto che potevo andare in posta a prendere i contanti, 5mila euro. Ma loro mi hanno messo fretta: non c'era tempo, potevo consegnare gli ori che avevo in casa». Non ricorda il nome del finto avvocato e nemmeno quello del carabiniere. «Si è presentata alla porta una persona distinta - prosegue la testimonianza dell'anziana - ho dato i contanti e i monili, non tutto quello che avevo però».

La triste scoperta

Poi la triste scoperta. Quando si affaccia al terrazzo vede la nipote e chiede come stesse il padre, il figlio che sarebbe stato coinvolto nell'incidente secondo il racconto dei truffatori. È allora che si rende conto di essere stata truffata. Il figlio denuncia l'accaduto al 112. Ora indagano in carabinieri di Trichiana. «Nonostante tutto- conclude l'anziana - oggi è stata una bella giornata: la dottoressa mi ha chiamato e mi ha detto che l'intervento è andato bene e che non corro pericolo. E tutto questo non ha prezzo». Alle forze dell'ordine il compito di trovare i banditi: ieri è stata segnalata in zona una punto grigia con una persona a bordo: un uomo sospetto che viaggiava a velocità ridotta. 
 

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Il Gazzettino