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MESTRE - La sua sfortuna è stata di aver scelto come obiettivo un condominio nel quale abita un poliziotto che, non appena lo ha visto in azione, si è insospettito e lo ha bloccato, scoprendo che aveva appena messo a segno un furto ai danni di un’anziana signora. Ljubisa Vujicic, 48 anni, di origini serbe, residente a Spresiano, in provincia di Treviso, è finito in manette con l’accusa di furto in relazione ad un episodio avvenuto venerdì a Mestre, in via Tevere. Ieri mattina l’imputato è comparso di fronte al giudice Bertolo della sezione penale del Tribunale di Venezia, il quale ha convalidato l’arresto e gli ha imposto la misura cautelare dei domiciliari in attesa del processo che sarà celebrato mercoledì prossimo. Vujicic ha nominato quale difensore di fiducia l’avvocatessa Roberta Canal di Treviso, ma ieri ad assisterlo in aula c’era l’avvocato veneziano Gianbattista Zatti.
LO STRATAGEMMA
Seguendo un copione piuttosto frequente, il quarantottenne aveva suonato il campanello di un condominio con l’intenzione di trovare qualche anziano da raggirare.
IL RICONOSCIMENTO
L’agente ha fermato Vujicic per chiedergli conto di quanto stava facendo. Nel frattempo si è presentata un’altra vicina di casa di 77 anni, la quale ha riconosciuto il quarantottenne come l’uomo che poco prima aveva suonato al suo campanello, raccontandole una storia simile, per poi andarsene dopo essere riuscito a sottrarre di nascosto un orologio, da lui trovato appoggiato nel portafrutta della cucina. Il poliziotto ha perquisito Vujicic e lo ha trovato in possesso dell’orologio, che è stato riconosciuto come suo dalla vicina. A questo punto è scattato l’arresto per furto aggravato dall’utilizzo di metodi fraudolenti. L’uomo ha numerosi precedenti: di conseguenza la Procura gli ha contestato la recidiva specifica e reiterata. Di fronte al giudice Vujicic si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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Il Gazzettino