«È troppo effeminato» tredicenne tolto ai genitori, necessario un tutore

«È troppo effeminato» tredicenne tolto ai genitori, necessario un tutore
PADOVA - Ha atteggiamenti effeminati e sta crescendo in un ambiente di sole donne. Il Tribunale dei Minorenni di Venezia non ha modificato di una virgola i suoi orientamenti e ha...

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PADOVA - Ha atteggiamenti effeminati e sta crescendo in un ambiente di sole donne. Il Tribunale dei Minorenni di Venezia non ha modificato di una virgola i suoi orientamenti e ha confermato che un tredicenne residente in un comune dell'hinterland di Padova al centro di un'estenuante disputa tra genitori, deve necessariamente lasciare la casa materna e tornare in una comunità di accoglienza. Entrambi i genitori sono stati dichiarati decaduti dalla potestà genitoriale e il ragazzino è stato affidato ai Servizi Sociali per «il suo collocamento in idoneo ambito eterofamiliare, preferibilmente una comunità terapeutica lontana dal territorio di appartenenza, per la presa in carico psicoterapica, per la disciplina dei rapporti con i genitori e gli altri congiunti, con facoltà di sospenderli, se disturbanti».

Il minore, che sta sostenendo in questi giorni gli esami di terza media, potrebbe essere costretto a fare le valigie e a trasferirsi in una struttura adatta a gestire il percorso di recupero. Anche perché il decreto del tribunale ha carattere di immediata esecutività. Il condizionale rimane comunque d'obbligo in questa fase di estrema delicatezza. Il Tribunale dei Minorenni dovrà necessariamente procedere alla nomina di un tutore, in grado di sostituire i genitori in qualsiasi adempimento, come ad esempio l'iscrizione del ragazzino ad un istituto superiore. Toccherà con tutta probabilità ad un professionista con compiti di garante gestire il distacco da casa. Al momento non è stata prevista né richiesta la presenza delle forze dell'ordine. Sembra quindi escluso un atto di forza. Le autorità dovranno inoltre tenere conto della volontà del minore - compirà quattordici anni a settembre - che ha ripetutamente espresso, anche nel corso dell'audizione protetta in tribunale, la volontà di continuare a vivere con la madre e con le due sorelle maggiorenni.
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Il Gazzettino