Tromba d'aria devasta i campi: agricoltura in ginocchio dopo siccità e caldo

Maltempo in Friuli
Danni per svariati milioni di euro, sia ai privati, sia alle aziende, comparto agricolo praticamente in ginocchio e pure l’impossibilità di reperire ditte...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Danni per svariati milioni di euro, sia ai privati, sia alle aziende, comparto agricolo praticamente in ginocchio e pure l’impossibilità di reperire ditte specializzate per sistemare i tetti scoperchiati. E’ la sintesi delle conseguenze della tempesta di vento di lunedì notte, con epicentro nei comuni di Fontanafredda, Roveredo in Piano e San Quirino, i cui primi cittadini ieri hanno richiesto ufficialmente alla Regione lo stato di calamità, misura che Vivaro (investita meno pesantemente) non ha ritenuto di dover reclamare. 

COLDIRETTI


«Il forte vento, accompagnato dalla grandine, ha totalmente distrutto i vigneti, il mais, la soia, i frutteti - ha ricordato il presidente provinciale di Coldiretti, Matteo Zolin -: non esiste coltura che abbia potuto salvarsi. Siamo impegnati, tramite i nostri uffici, a raccogliere le segnalazioni per una prima ricognizione e quantificazione dei danni, che hanno interessato anche strutture, capannoni e impianti. E’ una stagione particolarmente difficile, cominciata con l’esplosione dei costi e proseguita con la crisi dei mercati e le incertezze accentuate dalla guerra. Noi agricoltori abbiamo cercato di non demordere, seminando ugualmente, nonostante i costi esorbitanti, perché abbiamo visto, fra Covid e guerra, quanto ci servano le produzioni agricole locali; poi ci siamo trovati ad affrontare la peggiore siccità degli ultimi anni e i danni provocati da questi temporali». Zolin ha espresso la vicinanza ai colleghi colpiti dai danni che sono stati così ingenti da mettere a rischio, per vigneti e frutteti, anche le produzioni del prossimo anno.


I DANNI

«Purtroppo - ha concluso - abbiamo il 30% delle imprese agricole che stanno lavorando in perdita, e circa una su dieci a rischio chiusura: questi eventi per alcuni rischiano di essere una mazzata letale. L’Italia deve difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile; servono prezzi equi dei prodotti agricoli che rendano il giusto valore al lavoro nei campi. Allora sì possiamo superare tutte le difficoltà e crescere per il bene delle nostre imprese e di tutto il territorio che vogliamo coltivare e gestire al meglio». 

AIUTI

Dopo la paura e i danni, arriva anche un aiuto concreto per non lasciare soli cittadini e imprenditori in un momento davvero difficile. A meno di 24 ore dal nubifragio che ha colpito la fascia centrale del Friuli Occidentale, concentrandosi principalmente nelle zone servite dalle sue filiali, Friulovest Banca ha deciso di stanziare 5 milioni di euro per coloro che hanno patito danni dal maltempo. Una somma che, a condizioni agevolate, famiglie e aziende potranno iniziare a richiedere da subito rivolgendosi alle 23 filiali della banca attive sul territorio. “Come accade sempre nelle nostre zone, tutti si sono immediatamente rimboccati le maniche – ha commentato il presidente Lino Mian – per riparare i danni, aiutati dal lavoro magistrale dei Vigili del fuoco, delle forze dell’ordine e degli encomiabili volontari di Protezione civile. Una curiosità: l’azienda agricola Conzato, di Roveredo, ha annunciato che, per la prima volta nella sua storia, non ci sarà vendemmia, perchè non è rimasto nulla in piedi nei filari.


TETTI SCOPERCHIATI


I Vigili del fuoco - supportati dai volontari della Protezione civile - stanno facendo gli straordinari per mettere teloni protettivi provvisori, ma il vero incubo per le persone danneggiate sarà trovare le ditte che ricostruiscano le coperture: “Non c’è nessuno disponibile - ha reso noto un imprenditore agricolo - e anche quando ti rispondono mettono subito in chiaro che i costi saranno esorbitanti per l’esplosione dei prezzi delle materie prime. Temiamo di restare precari per chissà quanti mesi, ma non possiamo certo affrontare le auspicate piogge autunnali in queste condizioni” Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino