Il testimone: «Ragone procurava anabolizzanti». Parte civile: infondato

Trifone Ragone
UDINE - È stata un'udienza carica di tensione in Corte d'assise a Udine. A tratti sembrava che fosse un processo alla vittima e al suo stile di vita, più che...

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UDINE - È stata un'udienza carica di tensione in Corte d'assise a Udine. A tratti sembrava che fosse un processo alla vittima e al suo stile di vita, più che all'imputato Giosuè Ruotolo, chiamato a rispondere dell'omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. È stata rivangata la pista degli anabolizzanti, si sono riaccesi i riflettori sulle relazioni sentimentali del caporal maggiore di Adelfia e sulle esibizioni in discoteca a 150/200 euro a serata.


«Uccisi di nuovo», mormora la madre Eleonora Ferrante quando il presidente Angelica Di Silvestre aggiorna l'udienza al prossimo lunedì. «Uccisi di nuovo - mormora - ma la verità è prorompente». Il suo avvocato, Serena Gasperini, taglia corto: «Tutto già chiarito. Dalle indagini è emerso che erano solo fatti infondati».



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Il Gazzettino