Artisti di strada abusivi: dal Comune la stretta, strumenti confiscati

Artisti di strada abusivi: dal Comune la stretta, strumenti confiscati
TRIESTE - Dopo il giro di vite su venditori ambulanti, senzatetto e parcheggiatori abusivi ma anche sui writers con multe elevate a 10mila euro, il Comune dichiara guerra agli...

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TRIESTE - Dopo il giro di vite su venditori ambulanti, senzatetto e parcheggiatori abusivi ma anche sui writers con multe elevate a 10mila euro, il Comune dichiara guerra agli artisti di strada abusivi. In altre parole quelli che, a detta dell'attuale giunta di centrodestra, disturbano la quiete pubblica. Pertanto si punta all'inasprimento delle sanzioni per quegli artisti non iscritti nell'apposito elenco di professionisti del registro comunale. L'ordinanza prevede la confisca dello strumento musicale e delle attrezzature usate dall'artista per esibirsi in strada o in piazza. Sarà in vigore fino ad ottobre ma si punta a prolungarla nei messi successivi.


Ad intervenire con un post su Facebook è il vicesindaco Pierpaolo Roberti (Lega Nord): «Esiste un regolamento, emanato dalla maggioranza Cosolini, sugli artisti di strada che regola il mestiere e stabilisce come potersi esibire registrandosi in modo totalmente gratuito. L'ordinanza appena varata introduce semplicemente una sanzione accessoria perché chi si esibiva, infrangendo il regolamento Cosolini, non pagava la sanzione essendo molto spesso straniero senza alcun bene pignorabile in Italia. Un regolamento, quindi, inutile perché di fatto non regolava nulla e non garantiva ai triestini la possibilità di godere degli spettacoli e nemmeno i veri artisti di potersi esibire in serenità. Come ho dichiarato, l'intento è agevolare gli artisti e punire i disturbatori».


Commenta così Simone Ganci Lanzi, giovane musicista triestino, sul social: «Studio in conservatorio da 3 anni, ho suonato per 2 anni nelle strade della mia città prima di iniziare a studiare sul serio. Ho suonato un sacco di m. anch'io per strada e ho contribuito anch'io a disturbare il lavoro dei miei concittadini con musica bella e brutta. Ieri, suonando in Cavana ho scoperto che non c'è più la libertà di qualche anno fa, e così sono andato in Comune a farmi il permesso. Se per farsi il permesso di 'Artista di Strada' avessi dovuto fare un'audizione o presentare delle registrazioni ad una commissione, o avessi dovuto dimostrare che so suonare qualcosa allora tutto questo avrebbe senso». «Se in comune ci fosse una direzione artistica capace e competente che si occupa di collocare i vari spettacoli con gusto nei posti giusti - prosegue - allora avrebbe senso. Invece la mia autorizzazione consiste nel presentarmi e dire: 'io suono' e sentirmi rispondere: 'bene, vai e suona'. Così tutti quelli che prima erano abusivi adesso sono autorizzati, ma la maggior parte rimane musica di m. suonata male, esattamente come hanno sempre fatto me compreso, con l'unica differenza che è il Comune ad autorizzarti».


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Il Gazzettino