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PADOVA - L’inno moldavo cantato a squarciagola e la bandiera italiana in fiamme. I video trovati dai carabinieri nei telefoni cellulari dei cinque ragazzini indagati, non lasciano spazio all’immaginazione. I filmati, eloquenti, li incastrano mentre appiccano il fuoco al tricolore il giorno 26 di novembre in piazza Vinicio Dalla Vecchia all’Arcella. Il movente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, è una vendetta nei confronti dei residenti italiani della zona. Gli abitanti del rione sono da tempo sotto scacco del gruppo di ragazzi: la loro presenza rumorosa e maleducata disturba la tranquillità del quartiere. E chi ci vive, in più di una occasione, ha chiamato carabinieri e polizia nel tentativo di allontanarli come è accaduto quel giovedì sera. Uno sgarro per la banda di giovanissimi, tanto da bruciare la bandiera italiana cantando l’inno moldavo. Un atto per marcare il territorio.
LE INDAGINI
Sabato i carabinieri della stazione di Prato della Valle, coordinati dal luogotenente Giancarlo Merli, hanno effettuato una serie di perquisizioni nelle abitazione dei cinque giovanissimi, tre maschi e due femmine di età compresa tra i 17 e i 21 anni di origine moldava. A tutti hanno sequestrato i telefoni cellulari. E negli smartphone, analizzati nella giornata di lunedì, gli inquirenti hanno trovato le prove per incastrarli. In almeno un paio di video, questi ragazzi italiani di seconda generazione, si sono filmati mentre sventolavano in aria il tricolore, lo gettavano a sfregio in un cestino per poi darlo alle fiamme. Il tutto con sottofondo l’inno moldavo, cantato dai presenti a squarciagola. I cinque, al momento, sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di vilipendio aggravato alla bandiera italiana mediante distruzione o danneggiamento. Ma le indagini dei carabinieri sono solo all’inizio.
IL FATTO
Il blitz del gruppetto di giovanissimi ai danni del tricolore è andato in scena alle sette di sera del 26 novembre.
Il Gazzettino