TREVISO - Offendere i vigili urbani sui social network o nei commenti sui siti può provocare molti guai. La procura trevigiana ha deciso di indagare 16 persone che,...
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Un'immagine scattata da un residente, che accusò i gli agenti di esservi fermati non per motivi di servizio ma per una pausa caffè. In realtà le cose stavano diversamente: la pattuglia in quel momento era impegnata a regolare il traffico dopo un incidente; i vigili insomma non erano al bar e sopratutto il posto in questione era proprietà privata e privo d'autorizzazione. Tutto questo non fermò l'ondata di offese, insulti e scherno che si riversò sulla polizia locale trevigiana. Quindi 48 agenti decisero quindi di tutelarsi con un legale trevigiano, l'avvocato Stefano Pietrobon, per denunciare chi aveva travalicato i limiti
E il pubblico ministero che ha in carico il fascicolo ha quindi deciso di delegare alla polizia postale l'interrogatorio di sedici persone i cui «turpiloqui nulla hanno a che vedere con la libertà di manifestazione del pensiero - spiega il legale - ma denotano soltanto la chiara volontà di offendere un'istituzione in quanto tale». Il pubblico ministero adesso attenderà l'esito degli interrogatori per definire se chiedere il rinvio a giudizio delle sedici persone identificate.
Il Gazzettino