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Al momento hanno ricevuto un primo via libera 7 progetti su 17. Si tratta della ristrutturazione di due aree a indirizzo commerciale, un supermercato in via Pisa e l’ampliamento dell’Iperlando di via Feltrina, e cinque aree residenziali in zone dove sono già presenti servizi e infrastrutture lasciate a metà. Sta prendendo quota la delibera più attesa dell’anno, quella che comprende gli accordi “Pubblico-privato” per la riqualificazione e il recupero di immobili e aree non edificate in cambio di benefici pubblici come la realizzazione di parchi, piste ciclabili o monetizzazioni di una certa entità. La Giunta, ieri, ha emesso i primi verdetti sulle proposte arrivate. Le sue non sono però promozioni o bocciature vere e proprie, ma semplici indirizzi. Le 17 bozze di progetto presentate dai privati andranno lunedì in commissione Urbanistica per un secondo esame da parte dei gruppi di maggioranza e minoranza e, mercoledì approderanno in consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Teoricamente le indicazioni espresse da sindaco e assessori possono ancora essere ribaltate. In pratica, le scelte fatte hanno il sostegno politico della maggioranza: difficile quindi pensare a un voto contrario a sorpresa.
LE SCELTE
«Le richieste raccolte relative alle aree residenziali - spiega l’assessore all’Urbanistica Linda Tassinari - hanno riguardato in due casi sottrazione o modifica di aree già edificabili, in altri tre casi la previsione di edificazione in ambiti di completamento dell’edificato esistente, in aree già dotate di infrastrutture e urbanizzazioni, comunque a fronte di significativi benefici pubblici».
RESIDENZE
Per quanto riguarda le residenze sono state approvate dalla Giunta la proposta di terminare con nuova residenza un lotto edilizio lasciato a metà in via del Mozzato e un altro a San Lazzaro, più altri interventi sempre di impatto contenuto. «Tra le proposte di articoli 6 valutate - continua l’assessore Tassinari - sono state considerate in maniera positiva le istanze finalizzate ad agevolare l’inserimento di interventi di qualità locati in ambiti già dotati delle necessarie urbanizzazioni, vertendo il più possibile verso il contenimento del consumo di suolo». I recuperi a destinazione commerciali sono però quelli destinati a far discutere: «Particolare attenzione è stata anche riposta al tema del commercio, per il quale sono state valutate le possibili ricadute sugli esercizi di vicinato, la saturità degli ambiti, e per tale logica sono stati posti reali limiti ai possibili nuovi inserimenti commerciali, decidendo per questi solo se legati al ripristino di volumi degradati esistenti o in parti del territorio sprovviste di tali servizi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino