Fondazione Cassamarca, Ca’ Zenobio si rifà il look grazie al Superbonus

La Villa venta Ca' Zenobio a Treviso
TREVISO La nuova vita di Ca’ Zenobio, la splendida villa veneta di Santa Bona, fiore all’occhiello del patrimonio immobiliare di Fondazione Cassamarca, riparte dalla...

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TREVISO La nuova vita di Ca’ Zenobio, la splendida villa veneta di Santa Bona, fiore all’occhiello del patrimonio immobiliare di Fondazione Cassamarca, riparte dalla facciata interamente ricoperta di impalcature e dalle eleganti camere finalmente disponibili per i visitatori. Il cantiere, atteso da due anni e frenato prima dai problemi finanziari ora risolti e poi da Covid e crisi, è finalmente partito. La spinta decisiva è arrivata dalla possibilità di approfittare dei bonus per l’edilizia varati dal Governo. Ca’ Spineda ha quindi dato il via ai lavori per la “manutenzione conservativa ordinaria delle facciate”.

L’INTERVENTO

«Siamo partiti con questo intervento di recupero - conferma il presidente di Fondazione Luigi Garofalo - perché su Ca’ Zenobio puntiamo molto. Adesso ci stiamo occupando della splendida facciata della villa, ma abbiamo già fatto un’operazione di recupero all’interno del parco ristrutturando le fontane e le statue». Nel frattempo, dal 28 giugno, è partito anche il servizio di B&B per dare in affitto le camere della barchessa. E già fioccano le prenotazioni. L’esperienza di un soggiorno a Ca’ Zenobio è prenotabile anche su portali online come Booking. Basta digitare è compare tutta l’offerta con tanto di immagini. Ca’ Zenobio è fotografata dagli angoli più suggestivi, ovviamente senza cantiere davanti. Il costo è da B&B di qualità: le camere vanno da 63 euro a circa 90 euro a notte, compresa la colazione. Il successo è stato buono: ieri di posti liberi per metà luglio ce n’erano ancora pochi. E Ca’ Zenobio non è ancora al massimo della sua potenzialità. «La barchessa e la libreria sono aperte - precisa Garofalo - così come il parco. Aspettiamo poi di ultimare il recupero delle facciate per avere il quando completo. Il contesto resta però molto bello. E tutto gestito con nostro personale». Rimane ancora da definire il ristorante. Garofalo lo vuole di qualità, una vetrina dell’eccellenza trevigiana. E gli uffici di Ca’ Spineda stanno vagliando le offerte di ristoratori che si sono resi disponibili a prenderne la gestione.

OBIETTIVI

Al di là del lato turistico, la villa è destinata a diventare uno dei centri principali dell’fferta culturale di Fondazione. «Stiamo lavorando al museo dello Sport - continua il presidente - e speriamo di avere il parco disponibile al più presto per organizzare i nostri eventi dedicati alla cultura, ai piccoli concerti come già accaduto in passato. Alla fine, quando tutto sarà completato, compresa l’apertura del ristorante, la villa sarà completamente autonoma».

IL QUADRO

Messe alle spalle tutte le questioni legate ai problemi finanziari, risolti con l’accordo stipulato non senza fatica con Unicredit che ha cancellato il debito di oltre cento milioni di euro, eredità della passata gestione e della costruzione del centro Appiani, l’attività di Fondazione si sta sempre più concentrando sul sostegno alla cultura. Garofalo va particolarmente orgoglioso della linea editoriale - “Firmamenti, collana di cultura europa”, varata pochi mesi fa e che ha debuttato anche la al Salone del libro di Torino raccogliendo molte recensioni più che positive. «Non è una collana che punta a vendere best seller - precisa - ma a recuperare opere fondamentali per quanto riguarda il pensiero e la poesia». Attualmente in libreria ci sono due titoli: “L’aurora boreale” di Theodor Daubler, definito “capolavoro dell’espressionismo tedesco inedito in Italia e “Commento alle orazioni di Cicerone”, di Asconio presentato come “il più importante esegeta antico delle orazioni di Cicerone in prima traduzione italiana”. L’obiettivo di Ca’ Spineda non è raggiungere il grande pubblico, ma diffondere e tutelare un patrimonio letterario che, altrimenti, rischia di rimanere ai margini o, peggio, di essere dimenticato.  

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Il Gazzettino