Studenti bulli nelle lezioni online. Il provveditore: «Denunciamo»

Una lezione da remoto
TREVISO Si intromettono sotto falsa identità digitando credenziali di altri studenti per accedere alle piattaforme scelte dalle scuole per la didattica a distanza. Fanno...

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TREVISO Si intromettono sotto falsa identità digitando credenziali di altri studenti per accedere alle piattaforme scelte dalle scuole per la didattica a distanza. Fanno poi irruzione a ruota libera a suon di sproloqui, battute e scherzi, interrompendo senza ritegno l’ora di lezione online con messaggi scritti o audio, prendendo di mira professori e compagni. Chiuse le scuole per l’emergenza Coronavirus, la nuova frontiera del bullismo sbarca nel continente della didattica a distanza. A darne il campanello d’allarme sono diversi istituti scolastici della Marca che hanno segnalato i casi direttamente alla direzione dell’ufficio scolastico territoriale di Treviso: «In generale si segnalano delle manifestazioni poco educate da parte di studenti nei confronti di compagni e docenti – spiega la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Barbara Sardella – Con una totale mancanza di rispetto per l’istituzione scolastica. Di questo genere di comportamenti si parla da tempo nella scuola. E quando necessario gli istituti portano avanti procedimenti disciplinari nei confronti degli studenti responsabili. Adesso la maleducazione non ha risparmiato nemmeno la didattica a distanza. E non possiamo certo parlare di goliardate. A esser presi di mira con comportamenti non rispettosi sono spesso compagni di scuola in difficoltà, ma anche docenti. Episodi ci sono stati segnalati da parte di scuole e associazioni». E gli studenti bulli ora rischiano la denuncia.

LE IRRUZIONI
Battute, volgarità, prese in giro, scherzi lanciati come dadi impazziti nella piattaforma delle lezioni da parte di chi quanto a mezzi forniti dalle frontiere digitali non è certamente a digiuno. Lo stratagemma più gettonato è quello di pescare direttamente in rete le credenziali usate dai compagni di scuola per entrare indisturbati nella piattaforma online. E celarsi così dietro una falsa identità. Visto che senza credenziali nessuno studente può prender parte alle lezioni a distanza.
LA CONDANNA

«Sicuramente questi comportamenti sono al limite del penale. Ed è bene che le scuole mantengano alto il livello di attenzione – spiega il provveditore Sardella – Quanto a conoscenze degli strumenti messi a disposizione dalla rete internet i ragazzi sono un passo più avanti. Nessun estraneo al gruppo classe può prender parte alla lezione a distanza. Ma chiunque può entrare se riesce a venire in possesso delle credenziali altrui. Tante volte quelle che possono apparire come goliardate sono invece comportamenti per i quali è prevista una procedura d’ufficio. Lo scambio di persona prevede la segnalazione alla Procura e dunque l’avvio di una procedura penale. Bisogna stare molto attenti a quello che si fa. Perché ciò che si considera uno scherzo può invece avere conseguenze pesanti».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino