TREVISO - La lista dei divieti è piuttosto lunga, e la maggior parte riguardano, sostanzialmente, il rispetto del decoro negli spazi pubblici. Ma l'applicazione del...
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LE DIFFIDE
Prima di staccare le prime sanzioni, la polizia locale ha voluto assaggiare l'effetto dissuasivo della stessa possibilità di ricevere una multa. I vigili, sostanzialmente, nei giorni scorsi hanno voluto informare chi frequenta la zona (per lo più giovani e stranieri) che i recidivi pizzicati più volte seduti su aiole, corrimani e parapetti, dovranno pagarne le conseguenze in moneta sonante, ovvero 50 euro. Le prime diffide a voce sono state già fatte. «Una trentina in tutto - spiega il comandante della polizia locale Maurizio Tondato - e per ora sono state efficaci. Da lunedì eravamo pronti a staccare le prime sanzioni, ma non vi è stata fortunatamente occasione. L'obiettivo, d'altronde, non è quello di fare cassa, ma di far rispettare le regole e mantenere il decoro». Chiaro che il rischio è quello che invece di risolvere un problema lo si sposti. Ma, aggiunge Tondato, «i nostri presidi sono e saranno itineranti». «E comunque queste procedure saranno rivolte a tutti, senza distinzioni».
FUOCO AMICO
Nonostante la stretta decisa dal sindaco Mario Conte riporti subito alla memoria le campagne anti bighelloni di Gentilini (panchine sparite comprese), questa volta lo sceriffo non sembra condividere la mossa del suo discepolo. «Per il semplice motivo che quelle multe non verranno pagate - ha detto -. Meglio copiare quello che feci io: misi le fioriere su tutti i muretti, così da impedire alle persone di sedersi». «Mario - ha concluso Gentilini - metti le piante suoi parapetti, passerai alla storia per la tua Treviso in fiore».
A.Belt Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino