Richiedenti asilo a Treviso: il bando per ospitarne 450 persone va deserto

L'ex caserma Serena di Treviso
TREVISO - Nessun posto in più nel trevigiano per accogliere richiedenti asilo. La prefettura cercava strutture in grado di ospitare 450 persone: 100 in unità...

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TREVISO - Nessun posto in più nel trevigiano per accogliere richiedenti asilo. La prefettura cercava strutture in grado di ospitare 450 persone: 100 in unità abitative, 300 in centri fino a cento posti e 50 minori non accompagnati. Ma il tentativo è andato a vuoto: non si è fatto avanti nessuno. Lo scorso agosto erano stati recuperati solo 20 posti. Stavolta neppure quelli. E nel frattempo il centro dell’ex caserma Serena continua a ospitare 700 profughi. «Non risultano pervenute offerte – conferma il viceprefetto Antonello Roccoberton – parallelamente ci sono dei progetti in fieri, ma ad oggi non ancora soluzioni concrete. Al momento non risulta nessuna disponibilità». Tra le altre, c’era l’ipotesi di usare il primo piano dell’edificio che ospita il museo della pesca in via Pozzetto a Silea. Non sono però stati fatti ulteriori passi in questo senso. «Si diceva che l’accoglienza era facile da gestire e si prendevano anche soldi – punge Abdallah Khezraji, riferimento della cooperativa Hilal, con una dose di sarcasmo – noi restiamo disponibili per dare una mano ai Comuni che volessero impegnarsi nell’accoglienza. Il punto vero è che, malgrado i tanti immobili vuoti nella Marca, oggi nessuno mette a disposizione strutture».

LA SITUAZIONE

Con l’inverno, comunque, l’arrivo di richiedenti asilo è progressivamente calato. E questo dà una mano. «Il trend degli arrivi in questo periodo è notevolmente in diminuzione, soprattutto per quanto riguarda gli sbarchi – sottolinea Roccoberton – la ricerca di ulteriori disponibilità era frutto di un ragionamento che guardava in prospettiva, oltre alla possibilità di alleggerire alcune situazioni come quella dell’ex caserma Serena». Almeno nell’immediato, non sarà possibile. Intanto all’inizio di dicembre i migranti della rotta balcanica che dormivano nel park dell’Appiani, una ventina di persone tra pakistani, bengalesi e indiani, hanno dato vita a una protesta in piazza dei Signori per chiedere un’accoglienza degna. Negli occhi di tutti c’era ancora la morte di Mandeep Singh, il 32enne indiano mancato nella notte tra il primo e il 2 dicembre proprio mentre dormiva nel parcheggio.

L’INTERVENTO

La prefettura è intervenuta rispetto ai richiedenti asilo. Le altre persone, senza fissa dimora, quindi a livello tecnico di competenza dei servizi sociali dei Comuni, sono state accolte in varie strutture. Nei giorni scorsi 7 erano state accolte anche all’interno della chiesa di Santa Maria del Sile. Dall’inizio di questa settimana, però, Ca’ Sugana ha aumentato i posti letto del dormitorio di via Pasubio, nell’ambito dell’emergenza freddo, portandoli da 20 a 34. E tanti resteranno fino alla fine di febbraio. «Noi abbiamo fatto la nostra parte sull’accoglienza dei richiedenti asilo – tira le fila Roccoberton – e per le altre persone anche le parrocchie si sono dimostrate disponibili a offrire loro una sistemazione». 

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Il Gazzettino