TREVISO - Chi non può più presentarsi all'appuntamento preso per una visita o un esame, deve disdirlo almeno tre giorni prima della data fissata. Altrimenti...
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LA POSIZIONE DEL DGMa Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, assicura che non è questo l'obiettivo. «Dover comunicare prima l'eventuale disdetta alla fine è un vantaggio per l'utente, così si ricorda bene degli appuntamenti presi - spiega con un pizzico di ironia - comunque non sono tanti i cittadini che si ritrovano a dover pagare il ticket perché non hanno disdetto gli appuntamenti. La questione non è economica». Il punto è organizzativo. A incidere ci sono anche le proteste inviate a Benazzi attraverso il servizio mail Dillo al direttore. Ne arriva una al giorno. E praticamente tutte riguardano i tempi di attesa e le strutture dove andare a fare visite ed esami. «Riceviamo una media di sei mail a settimana - è il riepilogo fatto dal direttore - ci sono soprattutto persone che lamentano di essere ad esempio di Treviso e di aver ricevuto la proposta di andare a effettuare le prestazioni a Motta, a Oderzo o a Conegliano. Questo succede perché il primo appuntamento libero spesso si trova in una sede fuori Treviso. Ciò crea un po' di disappunto». «Qualche lista d'attesa è effettivamente lunga - allarga le braccia - questo è il nostro tallone d'Achille».
LE SOFFERENZEIl problema riguarda soprattutto le radiologie. In particolare le risonanze magnetiche. C'erano difficoltà anche per la cardiologia. Che però ora paiono superate. Nel poliambulatorio di borgo Cavalli è stata creata una corsia preferenziale per gli over 75 che abitano a Treviso e nel suo hinterland. Ma a quanto pare ancora non basta. «Al momento non riusciamo a scendere con l'età», ammette il direttore generale. Negli ultimi mesi, inoltre, l'Usl è stata chiamata a un super-lavoro per recuperare quasi 12mila prestazioni specialistiche che sono finite fuori tempo massimo quando la Regione ha visto al ribasso i tempi per l'erogazione. Fermo restando quelle con priorità Urgente (entro 24 ore) e Breve attesa (entro 10 giorni), l'asticella delle altre è stata abbassata: le Differite devono essere effettuate entro 30 giorni dalla prenotazione (non più 60 o 90) e le Programmabili entro 60 o 90 giorni in base alle indicazioni del medico (non più 180 giorni).
RINGRAZIAMENTIPer fortuna, però, non ci sono solamente le proteste. «Abbiamo anche molte persone che ci ringraziano - conclude Benazzi - in particolare, tra gli altri, per i servizi resi in Ginecologia e ostetricia e in Medicina. Così come per la Geriatria, che abbiamo da poco rimesso a nuovo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino