Giro di vite sulle prenotazioni delle visite: disdette tre giorni prima o si paga

Lunedì 22 Ottobre 2018 di Mauro Favaro
Giro di vite sulle prenotazioni delle visite: disdette tre giorni prima o si paga
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TREVISO - Chi non può più presentarsi all'appuntamento preso per una visita o un esame, deve disdirlo almeno tre giorni prima della data fissata. Altrimenti dovrà pagare il ticket per intero, fino all'ultimo euro, anche senza alcuna prestazione e anche se è titolare di un'esenzione. L'Usl della Marca ha dato un giro di vite. Prima bastava disdire con due giorni di anticipo. Poi si è di colpo saliti a tre. Gli avvisi appesi alle porte del Cup, il centro unico per le prenotazioni, parlano chiaro: Disdire la prenotazione almeno 72 ore prima della data fissata. E ritirare il referto entro 30 giorni dalla data prevista per la consegna -si legge- in caso di mancata disdetta della prenotazione o mancato ritiro del referto l'utente è tenuto al pagamento del costo intero della prestazione anche se esente. Per l'azienda  sanitaria si tratta di una misura utile per riorganizzare al meglio le agende delle prenotazioni. Pianificando visite ed esami con un maggiore anticipo - è il ragionamento - sarà possibile ottimizzare i tempi e di conseguenza ridurre le liste d'attesa. E magari anche rimpinguare le casse: è logico pensare che aumentando i giorni nei quali non si potrà più tirarsi indietro senza pagare, aumenterà di pari passo il numero di cittadini costretti a saldare il ticket per intero, anche senza prestazioni.
LA POSIZIONE DEL DGMa Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, assicura che non è questo l'obiettivo. «Dover comunicare prima l'eventuale disdetta alla fine è un vantaggio per l'utente, così si ricorda bene degli appuntamenti presi - spiega con un pizzico di ironia - comunque non sono tanti i cittadini che si ritrovano a dover pagare il ticket perché non hanno disdetto gli appuntamenti. La questione non è economica». Il punto è organizzativo. A incidere ci sono anche le proteste inviate a Benazzi attraverso il servizio mail Dillo al direttore. Ne arriva una al giorno. E praticamente tutte riguardano i tempi di attesa e le strutture dove andare a fare visite ed esami. «Riceviamo una media di sei mail a settimana - è il riepilogo fatto dal direttore - ci sono soprattutto persone che lamentano di essere ad esempio di Treviso e di aver ricevuto la proposta di andare a effettuare le prestazioni a Motta, a Oderzo o a Conegliano. Questo succede perché il primo appuntamento libero spesso si trova in una sede fuori Treviso. Ciò crea un po' di disappunto». «Qualche lista d'attesa è effettivamente lunga - allarga le braccia - questo è il nostro tallone d'Achille».
LE SOFFERENZEIl problema riguarda soprattutto le radiologie. In particolare le risonanze magnetiche. C'erano difficoltà anche per la cardiologia. Che però ora paiono superate. Nel poliambulatorio di borgo Cavalli è stata creata una corsia preferenziale per gli over 75 che abitano a Treviso e nel suo hinterland. Ma a quanto pare ancora non basta. «Al momento non riusciamo a scendere con l'età», ammette il direttore generale. Negli ultimi mesi, inoltre, l'Usl è stata chiamata a un super-lavoro per recuperare quasi 12mila prestazioni specialistiche che sono finite fuori tempo massimo quando la Regione ha visto al ribasso i tempi per l'erogazione. Fermo restando quelle con priorità Urgente (entro 24 ore) e Breve attesa (entro 10 giorni), l'asticella delle altre è stata abbassata: le Differite devono essere effettuate entro 30 giorni dalla prenotazione (non più 60 o 90) e le Programmabili entro 60 o 90 giorni in base alle indicazioni del medico (non più 180 giorni).
RINGRAZIAMENTIPer fortuna, però, non ci sono solamente le proteste. «Abbiamo anche molte persone che ci ringraziano - conclude Benazzi - in particolare, tra gli altri, per i servizi resi in Ginecologia e ostetricia e in Medicina. Così come per la Geriatria, che abbiamo da poco rimesso a nuovo».
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