TREVISO Prima: accorpare i corsi di Medicina attualmente sparsi in varie zone della città; poi: portare a Treviso il corso di laurea completo, bissando così...
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IL PIANOLa situazione attuale è questa. A Treviso ci sono già corsi legati all'università padovana per infermieri e tecnici di radiologia più il quarto, quinto e sesto anno del corso di laurea classico in Medicina. Ma non hanno una sede unica. Sono sparsi in varie sale tra l'istituto Emiliani, la sede dell'Ordine dei Medici, alcuni spazi messi a disposizione dal parroco della Chiesa Votiva. L'input arrivato recentemente da Padova è di accorpare tutto in un'unica sede. La qualità delle lezioni è di alto livello e il numero di studenti continua ad aumentare, l'Università vuole quindi migliorare l'offerta a cominciare dalla logistica.
LA MISSIONEAlla dirigenze dell'Usl è stato chiesto di trovare una collocazione adeguata e la Regione ha dato il via libera, ma con un solo paletto: cercare una nuova sistemazione ma in affitto. Compito non semplicissimo. I dirigenti trevigiani hanno fatto alcuni sondaggi, il più concreto con la Curia per valutare la possibilità di utilizzare le sale del Seminario, ma non si è arrivati a nulla di concreto. La ricerca quindi continua. E qui entrano in ballo Fondazione e Ca' Sugana.
LA PROPOSTAIl sindaco Mario Conte e il presidente Luigi Garofalo stanno studiano come sviluppare il futuro polo universitario e l'ex Distretto è un perno fondamentale di tutto il progetto. Il sindaco ha quindi avanzato l'idea di metterlo a disposizione dell'Usl e della facoltà di Medicina. I primi riscontri sono stati positivi. Ma l'Usl, in questa fase, non può fare investimenti (e per l'ex Distretto si parla di almeno 20 milioni di euro). Potrà farlo solo con l'ok della Regione. Deve ragionare solo in termini di affitto. L'unica possibilità è quella di trovare un privato disposto all'acquisto e poi alla locazione della struttura. Ipotesi attualmente sul tavolo. Da Padova osservano tutto con grande attenzione, l'idea di avere una struttura come l'ex Distretto per i corsi di Medicina già presenti in città piace moltissimo. Ma la possibilità di portarci un intero corso universitario, dal primo al sesto anno, piace ancora di più. L'obiettivo è stato fissato. Ora bisogna individuare la strada giusta per raggiungerlo.
Paolo Calia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino