TREVISO - Come un lavoro vero: ci sono turni da seguire e zone di competenza da rispettare. I richiedenti asilo che vivono nell'ex caserma Serena si sono reinventati...
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I TURNILa loro è una presenza costante. Arrivano alle prime luci del mattino. Lasciano le biciclette lungo il canale di via Polveriera, poco distante dal deposito dei bus e delle corriere della Mom. E si mettono al lavoro. Uno da una parte e uno dall'altra del piazzale. Gestiscono le auto che entrano nel parcheggio guidandole al primo posto libero. Tra visite ed esami, il traffico è sempre intenso. Una volta terminato il servizio, effettivamente non chiedono soldi. Però più di qualche cittadino è indotto a lasciar loro qualche monetina. «Non si sa mai dicono a mezza bocca che poi non mi ritrovi l'auto rigata». All'ora di pranzo i parcheggiatori abusivi staccano. Vanno a mangiare. Ritornano nel primo pomeriggio per gestire il traffico di chi arriva in ospedale per far visita ai pazienti ricoverati. Il piazzale che si apre davanti alla sede dell'Avis è il preferito perché c'è un costante ricambio di auto: qui non si fermano solo le persone che devono raggiungere il Ca' Foncello. E, soprattutto, l'area è di proprietà dell'Usl della Marca. Di conseguenza non può nulla nemmeno la Polizia Locale. Toccherebbe all'azienda sanitaria intervenire.
LE CONTROMISUREI vertici stanno valutando la possibilità di ampliare il giro di pattuglia dei carabinieri in congedo, che già controllano l'ospedale, fino al parcheggio in questione. Tra le ipotesi c'è anche quella di siglare una convenzione con il Comune di Treviso per rendere possibile l'intervento diretto degli agenti della Polizia Locale per allontanare i parcheggiatori abusivi. Nella stessa zona dell'ospedale, poi, ci sono anche mendicanti. Fino a poco tempo fa c'era una sorta di postazione fissa accanto all'aiuola di via Cittadella della salute, a pochi metri dal pronto soccorso. Ma dopo l'avvio dei cantieri per la costruzione del monoblocco, cuore pulsante del futuro ospedale, non si è più fatto vedere nessuno. I fenomeno degli accattoni è quello più evidente appena ci si sposta dall'ospedale. E Davide Acampora (Forza Italia), con un post su Facebook, fa però notare che l'azione dell'amministrazione comunale sta dando i suoi frutti: «Un dato incontestabile- dice - è il fatto che il fenomeno dell'accattonaggio si è drasticamente ridotto da quando ci siamo insediati, grazie anche all'impegno più costante del sindaco Conte nel comparto sicurezza. Certo c'è da dire che non possiamo essere onnipresenti e che il territorio sta pagando a caro prezzo ancora uno strascico di immigrazione incontrollata causata dalla sinistra al governo. Serve la collaborazione di tutti per combattere il fenomeno. I cittadini devono capire che donando l'obolo non aiutano nessuno se non la criminalità organizzata».
Mauro Favaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino