Treviso. Litiga con la moglie, poi si uccide con i gas di scarico sulle rive del Piave

(archivio)
TREVISO - Fa perdere le proprie tracce e si toglie la vita con il gas di scarico dell'auto. Quando ieri pomeriggio alle 16.30 i passanti hanno notato l'automobile ferma nell'area...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TREVISO - Fa perdere le proprie tracce e si toglie la vita con il gas di scarico dell'auto. Quando ieri pomeriggio alle 16.30 i passanti hanno notato l'automobile ferma nell'area golenale del fiume Piave, insospettiti hanno chiamato il 112. Per l'allevatore 49enne R.P., di Treviso, non c'era più nulla da fare. A scatenare il gesto estremo, sarebbe stata una lite scoppiata in ambito familiare per motivi sentimentali. L'uomo, sposato e residente con la consorte nel capoluogo, si era allontanato dalla città da lunedì.




Quello dell'altro giorno è stato l'ennesimo litigio con la moglie, sempre più acceso e violento: nel loro rapporto, un tempo passionale, si era rotto qualcosa che lentamente ha logorato prima l'ambiente familiare e poi anche il suo spirito. Accecato dalla rabbia, il 49enne ha abbandonato la città a bordo di una Wolkswagen Polo di un suo amico. In preda alla disperazione, ha girovagato per molte ore. Percorse decine di chilometri, ha raggiunto l'Opitergino fino a fermarsi nell'area delle Grave di Papadopoli a Cimadolmo (Treviso). Qui, in modo lucido e deciso, ha concretizzato il suo piano. Ha collegato lo scappamento all'automobile utilizzando un lungo tubo, per poi sigillare il tutto. Si è adagiato sui sedili posteriori della vettura, ha acceso il motore e ha atteso la morte.



Un piano preparato, pensando al materiale da utilizzare perchè nulla andasse storto. Forse studiato proprio nelle ore di vagabondaggio nella Marca, fino a raggiungere un luogo abbandonato e lontano da tutti. Fino a ieri pomeriggio quando i passanti hanno notato l'auto e avvicinandosi hanno fatto la macabra scoperta: sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di San Polo di Piave e i soccorsi. Per lui non c'era più nulla da fare: lentamente il monossido di carbonio lo aveva avvelenato, fino a farlo cadere riverso sui sedili dell'auto. Così lo hanno trovato, esanime i militari dell'Arma. Accanto a lui nessun messaggio che potesse spiegare il perchè del gesto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino