PAESE - «Basta insulti sui social contro le modelle e contro gli abiti che indossano. Adesso abbiamo deciso di segnalarli alla Polizia Postale: le offese e le parolacce...
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LA RABBIA«Alla faccia dell'integrazione» allarga le braccia l'imprenditrice. Poi non manca mai chi vuol far sapere a tutti che non apprezza determinati capi in mostra utilizzando un linguaggio a dir poco scurrile e mandando tutti a quel paese. Adesso basta.
«Segnaleremo alla Polizia Postale le offese e le parolacce gratuite, perché vanno punite scandisce Favaro sembra che sul web si possa dire tutto ciò che si vuole. Non ci facciamo influenzare. Ma non si può sempre far finta di niente». «Le modelle che indossano gli abiti sono ragazze che crediamo ci possano rappresentare, ma che soprattutto scegliamo per poter interpretare e comunicare il nostro meraviglioso lavoro. Eppure ci sono persone che si permettono commenti su di loro e sugli abiti senza rispetto è il suo sfogo credo sia necessario mettere dei paletti a degli atteggiamenti irrispettosi. Non crediamo di offendere nessuno se chiediamo lo stesso rispetto che offriamo, e chi ci sceglie sa che è un incontro reciproco fatto di stima e riconoscenza. Preferiamo avere dei clienti selezionati che ci scelgono perché riconoscono di assomigliarci piuttosto che una massa di maleducati che non apprezzano. E noi siamo certi di avere i clienti più belli del mondo».
E IN NEGOZIOOltre ai social, Favaro ha voluto sottolineare lo stesso messaggio anche in negozio, affiggendo dei cartelli all'interno dei camerini, dove a volte vengono trovati vestiti provati e sporcati: «I vestiti che stai per indossare sono stati scelti con cura per te. Provarli con amore, se diventeranno tuoi apprezzerai il loro profumo e la loro freschezza. Se non diventeranno tuoi, porta loro rispetto per chi li apprezzerà dopo di te».
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Il Gazzettino