Eredità contesa tra famiglia legittima di un noto imprenditore e figlio naturale: choc dopo il test del Dna disposto dal giudice Elena Merlo. Solo il figlio naturale, che...
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LA SVOLTA
Tra un rinvio e l'altro (per il trasferimento del tribunale da Conegliano a Treviso), il giudice Merlo ha deciso di prendere il toro per le corna. Ha sospeso la causa civile avviando un cosiddetto accertamento di status, disponendo il test del Dna, come richiesto dal figlio naturale. «Ma le complicazioni - puntualizza l'avvocato Peretto - non erano ferite perché non è stato semplice riuscire ottenere l'identikit biologico dell'imprenditore. Tanto che il giudice stava per disporre la riesumazione del cadavere dell'uomo». A quel punto, grazie alla disponibilità dei alcuni parenti dell'imprenditore, è stato possibile fare il test del Dna, mettendo a confronto i profili genetici del bambino nato in Africa con quelli della figlia legittima. Ed è stato a quel punto che qualcosa non è quadrato nelle analisi eseguiti dagli esperti di laboratorio. La figlia, definiamola legittima, e il figlio naturale non erano sicuramente fratelli. L'ipotesi più logica, visto quanto veniva sostenuto nel processo, è che il bambino nato in Africa non fosse figlio dell'imprenditore. Ma quando gli esperti del Dna sono andati a fare i raffronti con i familiari dell'imprenditore è emersa la verità choc: solo il maschietto che vive in Francia è figlio del re dell'import export. E ora quella prova regina, perché frutto di indagini scientifiche, entrerà nel processo per la sparizione del patrimonio dell'imprenditore che riprenderà a metà primavera. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino