Imprenditore muore. Eredità contesa, Dna choc: la figlia si scopre illegittima

Martedì 12 Marzo 2019 di Roberto Ortolan
Imprenditore muore. Eredità contesa, Dna choc: la figlia si scopre illegittima
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Eredità contesa tra famiglia legittima di un noto imprenditore e figlio naturale: choc dopo il test del Dna disposto dal giudice Elena Merlo. Solo il figlio naturale, che adesso vive in Francia con la mamma è risultato essere figlio dell'imprenditore. Una risposta che sarà al centro della causa civile per l'assegnazione dell'eredità (e l'eventuale quota parte che il figlio chiede di avere) che riprenderà tra qualche settimana in tribunale a Treviso. Qualche anno fa l'imprenditore, che abitava in un paese della Bassa Coneglianese si trasferisce in un Paese dell'Africa, dove avvia una fiorente commercio di materie prima. Lascia in Italia la moglie e la figlia. In Africa però conosce e si innamora di una donna francese. Dalla loro relazione nasce un bambino che l'uomo riconosce immediatamente. «E anche la famiglia in Italia - spiega l'avvocato Michele Peretto che assiste il figlio - è a conoscenza di tutto». Qualche tempo dopo l'imprenditore muore e la moglie e la figlia avviano subito le pratiche di  successione, escludendo il bambino nato in Africa. Immediata la reazione della famiglia francese che aprì un contenzioso che si trascina ormai da alcuni anni, visto che la causa è iniziata quando era ancora aperto il tribunale a Conegliano. «Una causa civile subito difficile - ha spiegato l'avvocato Peretto - perché madre e figlia (assistite e consigliate dall'avvocato Michele Michelin, ndr) - perché si è andati subito al muro contro muro». Al centro del contendere l'effettiva paternità del bambino nato in Africa. Non è figlio di mio marito o di mio padre, la tesi sostenuta dalla famiglia legittima: non può vantare alcuna pretesa sul patrimonio.

LA SVOLTA
Tra un rinvio e l'altro (per il trasferimento del tribunale da Conegliano a Treviso), il giudice Merlo ha deciso di prendere il toro per le corna. Ha sospeso la causa civile avviando un cosiddetto accertamento di status, disponendo il test del Dna, come richiesto dal figlio naturale. «Ma le complicazioni - puntualizza l'avvocato Peretto - non erano ferite perché non è stato semplice riuscire ottenere l'identikit biologico dell'imprenditore. Tanto che il giudice stava per disporre la riesumazione del cadavere dell'uomo». A quel punto, grazie alla disponibilità dei alcuni parenti dell'imprenditore, è stato possibile fare il test del Dna, mettendo a confronto i profili genetici del bambino nato in Africa con quelli della figlia legittima. Ed è stato a quel punto che qualcosa non è quadrato nelle analisi eseguiti dagli esperti di laboratorio. La figlia, definiamola legittima, e il figlio naturale non erano sicuramente fratelli. L'ipotesi più logica, visto quanto veniva sostenuto nel processo, è che il bambino nato in Africa non fosse figlio dell'imprenditore. Ma quando gli esperti del Dna sono andati a fare i raffronti con i familiari dell'imprenditore è emersa la verità choc: solo il maschietto che vive in Francia è figlio del re dell'import export. E ora quella prova regina, perché frutto di indagini scientifiche, entrerà nel processo per la sparizione del patrimonio dell'imprenditore che riprenderà a metà primavera.
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