Bollette pazze, Federconsumatori: «Una su due ha irregolarità. Attenti a picchi, scadenze e accise»

Diversi i contenziosi aperti da Federconsumatori per presunte irregolarità sulle bollette
Centinaia di bollette gonfiate: Federconsumatori scova gli “inganni”. Se Confartigianato sta affrontando con caparbietà il tema delle bollette illegittime...

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Centinaia di bollette gonfiate: Federconsumatori scova gli “inganni”. Se Confartigianato sta affrontando con caparbietà il tema delle bollette illegittime arrivate a tante piccole e medie imprese del territorio, ottenendo anche risultati significativi (50mila euro restituiti a una ditta, 7mila ad un’altra), la Federconsumatori sta seguendo i casi di alcune famiglia e dei salassi che, negli ultimi mesi, sono arrivati sulle loro teste. E anche in questo caso appare chiaro come non sempre gli esborsi richiesti ai cittadini siano regolari.

«Attualmente - spiega Claudia De Marco, della Federconsumatori - circa il 40% dei casi che esaminiamo su richiesta dei privati riguarda bollette. Non si tratta solamente di quelle relative al gas e all’energia elettrica, ma anche di bollette riguardanti acqua e rifiuti». E i risultati sono significativi: «Oltre la metà delle fatture che arrivano nelle nostre mani presenta delle irregolarità». E il dato numerico è elevatissimo: «Parliamo di qualche centinaio di bollette che hanno le caratteristiche per essere riviste. Per questo invitiamo i cittadini a controllare tutto molto accuratamente».

Prendendo in considerazione, in particolare, alcuni campanelli d’allarme che si possono nascondere fra i numeri. «In particolare - spiega la De Marco - ci sono bollette in cui si colgono picchi nei consumi assolutamente inconcepibili per determinati nuclei familiari. In altri casi, c’è il problema delle accise, lo stesso su cui è intervenuta Confartigianato. In altri ancora il fornitore propone una revisione del contratto. Ma, se questo non è in scadenza, non può per legge essere modificato. È per questo che la gente deve assolutamente controllare tutto con la massima attenzione, diffidando di quei contratti nei quali i concetti e le voci non sono riportati con chiarezza. Tutto deve infatti essere trasparente».



È stato proprio l’esame più attento del resoconto arrivato alla ditta che, nel caso di Confartigianato, ha permesso a due aziende di recuperare in un caso 50mila euro e nell’altro 7mila. Erano infatti state addebitate delle addizionali illegittime. Lo studio di avvocati a cui Confartigianato fa riferimento quindi, tramite un’azione giudiziaria, ha avviato le azioni di recupero richiedendo il rimborso direttamente al fornitore, che ha dovuto restituire i crediti ricevuti in eccesso.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino