TREVISO - Una decina di imprenditori pronti a investire per far ripartire il Calcio Treviso intraprendendo il sentiero già battuto dal Basket. Un po' alla volta si sta...
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LA CONFERMA«Vogliamo prendere ispirazione da quanto buono fatto dal consorzio Universo Treviso nel basket ribadisce il sindaco Conte - e vogliamo portare quell'esperienza nel calcio con persone nuove, veramente appassionate di questo sport e di questa città, cosa che negli ultimi anni non si è vista troppo». Il sindaco ha già mosso i primi passi: sono una decina gli imprenditori pronti a investire. «La regola che ci siamo fissati è molto chiara - spiega - chiedere poco ma a tanti. E le reazioni che sto avendo sono ottime: tanti imprenditori mi hanno già chiamato per dirsi molto interessati all'operazione. L'obiettivo è investire nel progetto sportivo ma, soprattutto, nel sociale. Vogliamo un settore giovanile, una scuola calcio, iniziative per avvicinare al calcio i più piccoli perché possano nuovamente coltivare il sogno di vestire la maglietta della loro squadra cittadina». Ca' Sugana ci mette la faccia in questa operazione: sta lavorando come regista, tessendo rapporti e facilitando colloqui da cui, si spera, nasceranno accordi. Già la scelta di togliere il Tenni dal mercato, per così dire, è innovativa: «Davanti a un progetto sportivo così elaborato - continua - la disponibilità del Comune sarà quella di mettere a disposizione il Tenni a condizioni molto appetibili. Oppure, se nel Consorzio dovessero entrare uno o più socio che si occupa di ristrutturazioni ed edilizia, potremmo anche pensare a una gestione agevolata in cambio dei necessari lavori di riqualificazione».
DUE SQUADREIl prossimo anno, inoltre, in città potrebbero esserci due squadre che si richiamano al Treviso: quella attuale e quella guidata dal Consorzio con il Tenni come perno di tutto il progetto: «Non mi interessa da quale campionato partiremo - premette il sindaco - partire dal basso non mi spaventa di certo. Di sicuro sarà una società nuova, ma legata alla passione per il calcio. E che non interferirà con le realtà già esistenti: non andrà, per esempio, a disturbare gli associati al Consorzio Treviso. Chi è appassionato di basket investa nel basket; chi lo è di calcio, lo faccia nel calcio. E così per ogni specialità, ma anche per la cultura: chi intende appoggiare iniziative culturali, lo faccia. Il mio ruolo deve essere quello di catalizzatore di tanto interesse per poi sostenere iniziative e progetti a vantaggio della città». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino