TREVISO - Una sorta di spedizione punitiva, un'aggressione, fisica e verbale, a una 14enne, colpevole di essere amica del fidanzatino di una loro protetta. Il nuovo episodio...
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IN CASERMAAtteggiamenti e frasi inquietanti, verrebbe da dire mafiose se non si trattasse solamente di adolescenti. Al punto che la madre della studentessa di terza media ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri. Più di tanto però, trattandosi di minorenni, non si può però fare, e i genitori sono ora profondamente angosciati. Temono di vedersi prima o poi rientrare a casa la figlia gonfia di botte. E questo perché la sfrontatezza delle bulle è arrivata al punto da contattare, via chat, anche la madre stessa della loro presunta rivale, minacciando anche lei con il medesimo atteggiamento.
LO SFOGO«Il mio dice la madre alla luce di questi fatti - è un grido disperato: fermiamo questa violenza, questa cattiveria, che sfocerà in qualcosa di molto grave. Perché prima o poi succederà». La mamma della 14enne ne è certa, e non sa come difendere la propria figlia. Una preoccupazione che va al di là del singolo episodio: nei social, così tanto frequentati dai ragazzini, dilagano una violenza verbale e un'aggressività finora sconosciute, i giovanissimi si lasciano influenzare da questo mondo virtuale e perdono il senso delle priorità, di cosa è giusto e di cosa è sbagliato. «Quello ormai è per loro il mondo reale si sfoga il padre non importa se una persona si comporta quotidianamente in modo esemplare, se non ha seguaci su Instagram è uno sfigato. Al contrario, se è molto seguito, anche se ha cattivi comportamenti diventa un idolo». Un problema molto più ampio, che rischia di propagarsi tra le nuove generazioni, se non si interverrà in tempo.
Lina Paronetto Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino